NAPOLI MILAN EDITORIALE PATO – Salvate il soldato Pato, sembrerebbe il remake del film di Tom Hanks ma in realtà è solo il grido che il tifoso milanista urla in queste ore; troppo scialba la partita del papero che nella “guerriglia” del san paolo invece che combattere spesso si è estraniato sbagliando tocchi elementari e dando l’idea di superficialità; le doti da fenomeno le ha, eppure non si capisce come e quando questo giocatore espoledrà definitivamenete trascinandosi la squadra sulle spalle come faceva un certo Kakà e come altri grandi campioni hanno fatto prima di lui.
Passiamo all’analisi della partita di ieri sera, ok i 3 punti ma quanta sofferenza, bene nei primi 25 minuti sino al gol di Robinho, meno bene per la restante parte di gara nonostante l’uomo in più, e ad un certo punto, anche il doppio vantaggio.
Altro passo comunque rispetto alle scorse uscite, probabilmente frutto anche delle scelte del mister e specialmente quella di schierare un centrocampo più fisico con Boateng al posto del compassato (o indisponente come direbbe il mio amico Giovanni Orlando) Seedorf per supportare le geometrie di Pirlo e per contenere i preventivabili inserimenti di Hamsik e comapagni.
Soprendentemente ottima la prova del “sindacalista” Massimo Oddo che ha dimostrato di poter essere utile alla causa Milan quando necessario, anche se è palese che urge l’acquisto di uno (meglio due) terzini che possano farci fare il salto di qualità.
Decisamente in difficoltà contro el pocho Lavezzi il greco Sokratis, che comunque ha fatto del suo meglio per limitare gli attacchi del numero 22 partenopeo autore di un gol a dir poco spettacolare.
Infine una riflessione sul pupillo di Pelè, ovvero Robinho che ha dimostrato che non per caso è il capitano, nonchè giocatore più rappresentativo della nazionale verdeoro, e che dei fantastici 4 è l’unico insieme a Ibra a dare consistenza al nostro attacco, nella speranza che Dinho e Pato trovino la giusta continuità che possa portarci a raggiungere i nostri obiettivi.
Una critica alla società per l’ennesima “presa per i fondelli” sulla questione infortuni poichè, anche per T.Silva come per Pato e Nesta lo scorso anno, si è passati da un “non è niente” alla costatazione che alla fine il giocatore starà fuori ancora 2/3 settimane, mettendo in moto questo espediente per alleviare la tensione del tifoso che alla fine si rivela più dannosa che utile.. vogliamo sempre CHIAREZZA.
Davide Simonetti – co-amministratore del gruppo milanisti non evoluti
La redazione di Calciomercatonews.com