BOLOGNA-JUVENTUS KRASIC – Il giornalista bianconero dice: “Affronto subito l’argomento di petto: il rigore nn c’era. Non riesco a capire se Krasic simuli la caduta o inciampi per davvero. Sono contento che Iaquinta l’abbia sbagliato. Detto ciò, mi ha seccato ieri pomeriggio vedere montar su un caso sulla corettezza o meno di Krasic e invocandone ora la squalifica per almeno 2 giornate di campionato. Non si è parlato che di questo, con la speranza di veder privata la Juve del suo miglior giocatore nel prox match col Milan. Perché secondo Malesani e tutti coloro che hanno in antipatia la Juventus il serbo avrebbe dovuto andare cavallerescamente dall’arbitro De Marco e dirgli che si era buttato. Non lo fa praticamente nessuno (i casi da libro Cuore si contano sulle dita di una mano) però da Krasic lo si pretendeva. Certo, sarebbe piaciuto pure a me per il modo in cui intendo il calcio. Certi gesti diventano naturali solo se accompagnati dalla consuetudine, che invece marcia in direzione opposta. Sono per il “far play” a patto però che non lo si chieda soltanto a certi giocatori, magari solo perché indossano una maglia particolare. Chissà quanti casi di simulazione, falli di mano volontari, corner o falli laterali assegnati per uno scambio di persone avvengono ogni domenica in serie A, però fanno notizia solo quelli delle cosiddette “Grandi”. Se un episodio come quello di Bologna fosse capitato oggi in Lecce – Brescia o Chievo-Cesena passerebbe quasi sotto silenzio, però a Krasic viene chiesto – se nn addirittura imposto – di fare penitenza. La solita etica pelosa del calcio nostrano. Ecco perché mi auguro adesso di non vedere Krasic squalificato, proprio in nome del lassismo imperante nel nostro campionato su casi analoghi. Giudizio sulla partita: non abbiamo preso gol, è vero, ma abbiamo giocato male. Raramente si è cercato di costruire una manovra d’attacco degno di questo nome, quasi sempre si arrivava al limite dell’area avversaria e si buttava dentro il pallone sperando che succedesse qualcosa. Parate vere Viviano ne ha fatta solo 1, nel primo tempo, su un tiro al volo di Quagliarella pescato da Krasic. Stop. Troppo poco, anzi praticamente niente. I migliori sono stati Felipe Melo e , udite udite, De Ceglie. Amauri per fortuna è uscito quasi subito per infortunio, a Iaquinta non ha brillato manco lui. Come ci manca un vero centravanti lì davanti. Domanda: ma nn era meglio tenere Trezeguet e vendere sia Mocho Vileda che Iaquinta?”.
Daniele Berrone – www.calciomercatonews.com
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