CHAMPIONS LEAGUE MILAN – La bestia nera del Milan ora ha un nome: si chiama Josè Mourinho. Dopo le sconfitte dell’anno scorso in entrambi i derby milanesi, anche al Bernabeu non c’è stata storia. Ronaldo e Ozil hanno spento i sogni rossoneri in soli 14 minuti e ora, con tanta fatica, Massimiliano Allegri dovrà raccogliere tutti i pezzi della sua squadra e riportarli uno a uno a Milano. Contro il Real Madrid è andato di scena il peggior Milan di questa stagione; in campo sono scesi undici giocatori quasi irriconoscibili, impauriti, timidi e con poca, pochissima grinta. Le speranze di poter essere all’altezza dei Galacticos erano molte, in tanti hanno creduto che questo Milan potesse creare difficoltà alla squadra di Mou, ma poi la realtà ha riportato tutti sulla terra. Gli spagnoli sono superiori, bisogna ammetterlo: hanno dimostrato di essere una vera squadra e hanno portato sul campo tutta la grinta e l’esperienza in loro possesso, caratteristiche queste che contraddistinguono peraltro il proprio allenatore. Non è stata colpa di una barriera mossasi male o di un autogol sfortunato. La reazione che doveva arrivare non c’è stata, Ibra in ferie non pagate e Pato ombra dell’Alexandre apprrezzato sabato pomeriggio con il Chievo. Dall’altro lato un tecnico che affrontava la sua prima volta in uno degli stadi più importanti del Mondo, che ha schierato una formazione forse un po’ troppo azzardata e sbilanciata, visto che di fronte questa volta c’era il Real Madrid. Sicuramente ora non c’è da disperarsi: la possibilità di passare il turno per i rossoneri è altissima e Gattuso e compagni non hanno alcuna intenzione di lasciarsela scappare, anche perché, con un pò più di fortuna e magari con una traversa in meno, questa partita sarebbe finita sicuramente in un altro modo. A San Siro dovrà essere tutto diverso e bisognerà assolutamente vincere e ritrovare il vero Milan, quello di Ronaldinho, Pato e Ibra, ma anche quello di Thiago Silva; la sua assenza si è fatta sentire, nonostante Bonera ci abbia messo tutto sé stesso. Una nota positiva della serata, oltre alla solita grinta di Gattuso, è stata la prestazione di Marco Amelia; incolpevole su entrambi i gol, il numero uno rossonero si è fatto trovare pronto tutte le volte che i blancos hanno cercato di violare la sua porta. Si torna dalla Spagna con la consapevolezza di avere una retroguardia tutta italiana ma anche con la certezza che la difesa si inizia ad attuare dalla mediana. L’interrogativo è semplice: si può tenere un Boateng in panchina per dare spazio a Seedorf che propende per l’azione offensiva, almeno quanto Dinho? Non c’è il rischio di sbilanciarsi troppo e in copertura ci deve finire addirittura Pato, come accaduto con quel fallo commesso dal brasiliano al limite dell’area? Adesso non resta che munirsi di tanta pazienza e aspettare il 3 novembre quando si giocherà la gara di ritorno; la voglia di riscatto è tanta ma il Milan dovrà scendere in campo con un altro atteggiamento. La certezza è una sola: speriamo che a San Siro la fortuna sia meno cieca di quanto lo sia stata al Bernabeu.
fonte: tuttomercatoweb.com
la redazione di www.calciomercatonews.com
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