CAMPIONATO INTERVISTA MARINO / ROMA – La Lazio vola in classifica, la Roma cade al penultimo posto e l’Inter, sempre più nervosa, non vince. Sono questi i responsi, forse inaspettati, della sesta giornata di campionato. Senz’altro fra questi quello che sorprende di più è la situazione dei giallorossi: dovevano lottare per lo scudetto sono invece in zona retrocessione. Certo, è ancora presto per giudicare e la Roma ha tutto il tempo per recuperare, ma è innegabile che Ranieri&Co navighino in acque tempestose che non sembra si calmeranno tanto facilmente. Ma mentre una parte della Capitale si dispera l’altra gongola per il primato: 13 punti, due più dell’Inter, e una vetta senza vertigini. I nerazzurri, intanto, ieri sera sono stati fermati dalla Juventus: non sorpende il risultato, ma l’atteggiamento dei nerazzurri. Sebbene siano gli stessi giocatori dello scorso anno, ora sono molto nervosi e di quel gruppo coeso e invincibile non ci sono, al momento, molte tracce. Per capire meglio cosa sta succedendo, Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Pierpaolo Marino, ex dg del Napoli ora opinionista di ‘ControCampo’.
ROMA – La Roma dei grandi proclami che fine ha fatto? Per ora è penultima del campionato. “La Roma ha problemi di equilibri societari e interni alla squadra e allo spogliatoio – ha detto Marino -. Le dichiarazioni di Totti dell’altra settimana (“Ranieri è troppo difensivista”, ndr) hanno dato il la a un periodo di turbolenze. Quando si innescano certi meccanismi finisce la tranquillità. Ranieri deve ristabilire la leadership nello spogliatoio. Poi come sempre accade in questi casi ci si mette anche la sfortuna: ieri la rosa della Roma era falcidiata dagli infortuni”. Penultimo posto alla sesta giornata era difficilmente pronosticabile: “E’ una grande sopresa vedere la Roma lì in basso. Credo che per organico competa con il Milan, ma come si vede i problemi interni contano più dei giocatori-campioni che puoi avere”. Una chiave per uscire da questa crisi è rinnovare il contratto a Ranieri: “Il tecnico deve ritrovare la leadership. Sicuramente il contratto rinnovato sarebbe un grande segnale di fiducia da parte della società”.
NAPOLI – Prima il Cesena, poi la rimonta con lo Steua Bucarest ora la vittoria con la Roma. I tifosi del Napoli volano sulle ali dell’entusiasmo, ma Marino fa dei distinguo: “Il Cesena non è più quello brillante delle prime due giornate di campionato e lo Steaua non è certo il Real Madrid, però la vittoria di ieri è stata molto importante: ha sfatato il tabù delle vittorie interne e ci ha confermato che questo Napoli ha l’organico giusto, quei 12-13 uomini che vanno sempre in campo, per competere per un posto in Champions League“. In formissima è Hamsik: “E’ universale. Sa cantare e portare la croce: spinge in zona gol, torna a centrocampo e crea geometrie. Benissimo anche Lavezzi: sta seguendo un logico progresso. Quando lo presi mi aspettavo questo sviluppo. Ora che Cassano non è brillante è il fantasista migliore”.
LAZIO – L’aquila biancoceleste vola in alto. “Ho sempre detto che la Lazio sarebbe stata la mina vagante di questo campionato. Grazie al carisma di Reja e alle sue intuzioni: ha voluto confermare alcuni giocatori che erano stati messi all’angolo, tipo Ledesma, ed ha avuto ottime intuizioni di mercato, come Hernanes. La Lazio poi ha un organico di qualità, può far bene fino in fondo”.
INTER – La differenza fra Mourinho e Benitez non si vede tanto nei risultati (i nerazzurri sono secondi in classifica) ma quanto nel comportamento del gruppo. “Il passaggio da Mourinho a Benitez è stato traumatico – ha detto Marino in esclusiva a Calciomercato.it – è troppo diversa la strategia gestionale. Mourinho era intransigente e autoritario sia con la società che con i giocatori. Benitez, per quanto sia un ottimo tecnico, tatticamente bravissimo, anche più del portoghese, non ha avuto la capaità di farsi rispettare. Nel mercato non è stato accontentato nemmeno quando ha chiesto Kuyt e sì che i soldi c’erano per via della cessione di Balotelli. L’Inter è una squadra multietnica, insofferente, che Mou con carisma e autorità dominava”.
JUVENTUS – Lo 0-0 di ieri sera non ha accontentato l’Inter, ma è stato invece un buon risultato per la Juventus. “Alla Juve va bene il pareggio, dopo la buona prova di Manchester con il City si vede che la Juve ha invertito il trend negativo di inizio campionato. Nelle ultime tre giornate ha fatto 5 gol e ne ha subiti 3. Sta migliorando, la mano di Del Neri si fa sentire. La Juve può lottare per la Champions League, per lo scudetto direi di no, a meno che si abbassi la quota scudetto per demeriti dell’Inter…In ogni caso credo che per il tricolore ci siano due candidate: Inter e Milan“.
fonte: calciomercato.it
la redazione di www.calciomercatonews.com
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