Non ha giocato male l’Inter a Roma, dove Benitez ha rimediato la prima sconfitta nel campionato italiano, perdendovi di misura, come Mourinho nella scorsa stagione. Più di allora, sono stati però i nerazzurri a fare la gara, soprattutto nel primo tempo avendo però il torto di non capitalizzare le occasioni create, soprattutto nel primo tempo. Gli alti e bassi di Milito in questo periodo non mi sorprendono, anche se è uscito per problemi fisici, mentre Eto’o stavolta è stato più impreciso del solito. Tra i migliori ancora Dejan Stankovic, che ci ha provato spesso da lontano colpendo anche una traversa. La Roma ha reagito nella parte centrale della ripresa, quando Borriello non ha agganciato un pallone a pochi passi da Julio Cesar, distratto nel regalare agli avversari una punizione a due in area, sprecata dallo spento Totti. La beffa nell’extratime, quando la gara sembrava ormai indirizzata sullo 0-0, con Menez che ha messo al centro il pallone che il subentrato Vucinic, rubando il tempo a Lucio e Maicon, ha inzuccato in rete. E’ una sconfitta che ci può stare per la qualità dell’avversario, che solo qualche mese fa contendeva all’Inter scudetto e Coppa Italia e la cui classifica resta certamente bugiarda. Ma se perdere a Roma ci può stare, il gol subito a tempo scaduto impone comunque alla difesa maggior attenzione nelle prossime partite. L’Inter ha confermato in ogni caso di essere la squadra che gioca il miglior calcio e come non mi sono esaltato per le tre vittorie consecutive con Udinese, Palermo e Bari, così non mi preoccupo certo ora: siamo ancora a settembre, tutti devono e possono migliorare, a cominciare proprio dall’Inter. L’esagerata apprensione per la direzione di Morganti non ha trovato conferme. A chi non mancherà di far notare le mancate espulsioni di Chivu e di Menez, il contatto tra Lucio e Borriello meritevole di una punizione a due in area nerazzurra e il fallo su Sneijder nell’azione del gol della Roma, rispondo che vorrei tutti i nostri arbitri dirigessero come Morganti stasera. Da segnalare il nervosismo di Chivu che nel primo tempo ha perso le staffe chiedendo a Benitez maggiore protezione dai compagni su quella fascia sinistra che presidia da mesi in un ruolo non suo. Il romeno, poi accontentato nella ripresa con l’ingresso di Muntari, deve pazientare ancora un po’: Santon, che ha saltato la preparazione, è quasi pronto, ma non al punto di reggere il ritmo di partite come questa. Ora, niente drammi e sotto prima con il Werder in Champions e poi con la Juventus domenica prossima a San Siro per la 6.a giornata di campionato, quella in cui l’anno scorso si perse a Genova con la Sampdoria. Battendo la Juve l’Inter sarebbe di nuovo nella tabella di marcia di un anno fa con 13 punti dopo 6 partite.
Fonte: qsvs.it
La redazione di Calciomercatonews.com