MILAN – Siamo solo alla quarta giornata, ma i cinque punti dall’Inter capolista già spaventano. Troppo per un Milan, partito con grandi ambizioni e un obbiettivo in particolare: quello di tornare grande, tanto in Italia quanto in Europa.
I colpi last-minute erano l’ulteriore prova di quella voglia di rinascita di cui si è reso partecipe in primis Silvio Berlusconi. Quel presidente che ha creduto in Allegri, vedendolo come uomo in grande di dare nuovo vigore ai colori rossoneri. Ibrahimovic e Robinho gli sono stati portati in dono. Regali con promesse di vittorie e di bel gioco, particolari non trascurabili nella gestione ultraventennale del patron rossonero. Proprio il gioco in questo momento tarda a trovare una sua dimensione. Le manovre sono lente, al limite del prevedibile, nonostante sia stata data nuova verve con l’inserimento di Kevin-Prince Boateng, l’unico in questo momento di vivacizzare il gioco.
Troppe poche sono comunque le buone notizie per questo Milan. Allegri vede una squadra in crescita, alla quale manca solo un po’ più di solidità e di attenzione. Certo è che il tecnico livornese non sembra ancora aver imposto la sua autorità su tutta la squadra, optando per scelte ancora discutibili su modulo, titolari e cambi in corso d’opera.
In questo momento c’è bisogno di un cambio di marcia. Primo passo per rilanciarsi alla conquista di quei tre punti che ora come ora servono come il pane.
Fonte: qsvs.it
La redazione di Calciomercatonews.com
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