Calcio – «Grazie Ragazzi». Il video proiettato a San Siro prima di Milan-Catania è stato uno dei momenti più importanti di un weekend sportivo (anche oggi minuto di silenzio in tutti gli stadi) dedicato ad Alessandro Romani, il tenente della Folgore ucciso venerdì in Afghanistan. Ma a Livorno il silenzio è stato lacerato dai fischi, prima della gara col Portogruaro. Protagonisti una decina di ultrà della curva nord, non nuova a certe uscite: nel 2002 striscioni inneggianti alle Foibe, un anno dopo ancora fischi nel minuto per le vittime di Nassiriya. Il resto dello stadio ha provato a coprirli applaudendo, ma non è servito. I fischi restano, senza il minimo rispetto per la vita e per la morte. Il sindaco Cosi mi non ci sta: «Si può anche non condividere la scelta politica delle missioni di pace ma non si può non rispettare una vita umana. Di un cittadino livornese (il reggimento Col Moschin, ha sede proprio a Livorno, ndr) morto nella convinzione di assolvere il proprio dovere. Devono smetterla». Il ministro della Difesa, La Russa osserva: «E’ cambiato un dato culturale: una volta fischiava il 30%, ora sono 4 imbecilli». E Matteoli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: «Sono indignato, la gara andava sospesa». Ad Ascoli Commemorazione disturbata pure ad Ascoli: i supporter dell’Empoli hanno approfittato del silenzio per i (soliti) cori contro la tessera del tifoso. E al pubblico di casa la risposta è venuta spontanea: l’inno di Mameli.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione di Calciomercatonews.com