Sciopero calciatori / La trattativa tra Lega di Serie A e Assocalciatori per trovare un accordo sul nuovo contratto collettivo fa passi in avanti, ma non tali da scongiurare lo sciopero proclamato dai giocatori per il 25 e 26 settembre (quinta giornata di campionato). Per questo, dopo il nuovo incontro, le parti torneranno al tavolo della Federcalcio martedì prossimo. Al termine del terzo round in cinque giorni, a destare i maggiori problemi restano ancora i due punti legati ai fuori rosa e ai trasferimenti forzati. «Su questi due temi non c’è assolutamente consenso da parte nostra – ha infatti spiegato Sergio Campana, presidente dell’Aic -. I giocatori non devono essere emarginati e il trasferimento non regge dal punto di vista giuridico». Diverso il punto di vista della Lega: il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha infatti sottolineato che «i giocatori potrebbero allenarsi in orari diversi ma con tecnici di pari livello. Ma la separazione col resto del gruppo non potrà mai avvenire quando rappresenterà palesemente una sorta di punizione legata a motivi contrattuali (ad esempio giocatori in scadenza che rifiutano il rinnovo, ndr)». Altro motivo di discussione serrata è poi quello dei trasferimenti coatti: «Abbiamo già stabilito che i giocatori potranno rifiutarsi solo su operazioni all’estero – le parole di Lotito -. In Italia, a partità di trattamento economico, dovranno accettare la nuova squadra, a prescindere dalla durata restante del contratto». Nonostante le frizioni evidenti, l’ipotesi dello sciopero sembra perdere peso ma, come ha poi evidenziato Campana, la parola decisiva spetterà ai diretti interessati: «Sciopero congelato? Non lo so, prima dovremo sentire i calciatori perchè l’azione di protesta è partita direttamente da loro. Oggi sono stati fatti dei piccoli passi avanti, non esagerati. L’incontro è servito per continuare la trattativa e approfondire nel merito gli otto punti su cui stiamo discutendo. Su un paio c’è disponiblità da parte nostra al dialogo – ha quindi aggiunto -. Si tratta della flessibilità della retribuzione, che secondo noi dovrebbe essere a scaglioni con variabilità crescente, mentre sui collegi arbitrali abbiamo chiesto che siano trasferiti in una sede neutra, da Milano a Roma (in Federcalcio)». Al tavolo della trattativa, l’Aic ha richiesto «un aumento dei minimi salariali, che sono fermi da 20 anni, e delle assicurazioni sugli infortuni dei giocatori». A parlare di «passi in avanti significativi» è invece stato il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta. «Previsioni? Non avendo la palla di vetro si rischiano cattive figure. Mi limito a sottolineare, che oggi è stata una giornata che ha consentito di lavorare nel merito e discutere con serenità. Ci auguriamo adesso che si possa arrivare a una revoca dello sciopero – ha concluso il numero uno di via Rosellini, che ha già convocato per giovedì prossimo (giorno in cui sarà in programma anche il Consiglio federale) un’assemblea informale per aggiornare i presidenti della Serie A sullo stato dell’arte della trattativa – Intanto è stata assolutamente esclusa, e non è più nemmeno sul tavolo, l’ipotesi di prorogare l’attuale accordo fino a dicembre. Mi pare di poter dire che l’Aic ha preso atto delle difficoltà che non sono più gestibili dal punto di vista giuridico. È un’ipotesi non praticabile dal punto di vista tecnico»
FONTE: ANSA
Mauro Piro – www.calciomercatonews.com
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