MILAN – La scenetta è stata illuminante. Sabato sera, nella tribuna d’onore dello stadio Manuzzi, il vicepresidente vicario e amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, è esploso contro il designatore Stefano Braschi seduto alcune file più in là. “Complimenti, siamo solo alla seconda giornata e già succedono queste cose”. Evidentemente informato dal suo Numero Due, l’indomani, alla festa dei giovani pidiellini, Silvio Berlusconi ha cannoneggiato scherzosamente, ma non troppo: “A mio avviso l’arbitro ha negato tre gol regolari al Milan: non c’era nessun fuorigioco. Direi che spesso il Milan ha incontrato arbitri di sinistra”. Bum. A parte il fatto che il Cavaliere è stato male informato perchè i gol annullati non sono stati tre, semmai uno (il secondo è statio segnato a gioco già fermo) e assodato che Russo di Nola è stato tradito dai suoi assistenti Di Liberatore e Petrella, lesti a sbandierare anche nel dubbio, al contrario di quanto stabilito dalle direttive Uefa in caso di fuorigioco controverso, è curioso che Galliani sbraiti in questo modo dopo due sole giornate di campionato. Ma questi arbitri e questi guardalinee non sono tutti figli della memorabile gestione Collina? E allora, come si fa a prendersela con Braschi dopo appena 180 minuti? E quando c’era Collina, i cui uomini hanno combinato disastri a non finire, com’è che Galliani taceva? Ma era o non era fra coloro i quali inneggiavano al nuovo corso colliniano, alla svolta rivoluzionaria, cantando in coro con lo stesso Collina e Nicchi che gli arbitri italiani sono i migliori del mondo? E lo stesso Galliani non è il signore che, quando ricopriva il ruolo di presidente della Lega, nonostante fosse in mastodontico conflitto d’interesse, a più riprese affermava: “Non parlo degli arbitri”, “Non tiriamo sempre in ballo gli arbitri”, eccetera eccetera? Invece, raccontano le cronache cesenati, inveendo contro Braschi, il braccio destro di Berlusconi ha anche sbottato: “Abbbiamo investito tanti soldi, un guardalinee non può rovinare tutto. Siamo appena ala seconda giornata e guarda cosa combinano”. Bravo. Siccome sappiamo tutti che il problema non sono gli errori umani, ma il divieto di utilizzare la tecnologia per aiutare gli arbitri e gli assistenti a sbagliare di meno, Galliani può fare una cosa. Potente com’è, può alzare il telefono e, forte dei suoi eccellenti contatti con il gotha del calcio mondiale, invitare Real, Barcellona, Manchester United, Liverpool, Chelsea, Arsenal, Bayern e tutte le altre società più ricchi e più forti a martellare Blatter, la Fifa, l’Uefa, Platini sino a quando non scenderanno dal pero e non daranno via libera alla moviola in campo. Altro che arbitri di porta. Coraggio, Galliani. Lei è uno dei migliori se non il migliore dirigente di club del calcio italiano: faccia qualcosa di sinistra o di destra o di centro, la metta come vuole. E, nel frattempo, riconosca che il Cesena ha vinto perchè ha giocato meglio del Milan, perchè il gol in contropiede di Giaccherini è da manuale del calcio per il modo in cui è stato segnato e per il modo in cui è stato preso. Allegri, ad esempio, ha strigliato la squadra per le distrazioni difensive ed è il primo a sapere che Fantastici Quattro o Magnifici Cinque in attacco, il primo reparto da registrare è la retroguardia. Dove, se non c’è Nesta o Thiago Silva o peggio ancora se non ci sono tutti e due, son dolori. Papastathopoulos non basta.
Fonte: Xavier Jacobelli per quotidiano.net
La Redazione di Calciomercatonews.com
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