MILANO – Alla redazione di calciomercatonews.com sono giunte numerose lettere di protesta nei confronti dello sciopero dei calciatori. Il problema non è tanto se si faccia o meno questo sciopero, quanto l’analisi dell’idea che ne sta alla base. I calciatori “pretendono” tutelati i loro diritti, un’affermazione nobilissma e condivisibile. Il problema è che stanno facendo una richiesta di questo tipo in un paese che, volente o nolente, sta vivendo una profonda crisi lavorativa. Ogni giorno cresce il tasso di disoccupazione, si verificano mortali incidenti sul lavoro ed i giovani non riescono a trovare un’occupazione stabile. E’ l’idea stessa di scioperare per un motivo del genere che ritengo sia sconvolgente ed offensiva. E’ quantomeno ridicolo, infatti, che ragazzi che prendono milioni di euro all’anno “pretendano” una tutela dei loro diritti di lavoratori. In Italia i giovani faticano a trovare un’occupazione da mille euro al mese, cifra che un calciatore medio di Serie A guadagna in un giorno se non in oche ore. Sarebbe il caso che questi ragazzi, giustamente amati per le loro doti e capacità, si facessero un’analisi di coscenza e capissero che se loro sono lì è solo perhè milioni di italiani li seguono con amore e con affetto. La pazienza però ha un limite, ed è meglio non sfidarla. Solo in quel caso i calciatori perderebbero i loro privilegi.
Daniele Berrone – www.calciomercatonews.com
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