Calcio – Senza i supplementari il calcio non avrebbe partorito una delle «partite più belle della sua storia». Roberto Bonisegna boccia senza appelli la nuova trovata di Joseph Blatter, che per combattere una certa monotonia del pallone si dice pronto ad abolire l’extra timing: lo fa pensando proprio a quell’ Italia-Germania 4-3, semifinale ai mondiali del ’70 diventata epica perchè le emozioni arrivarono tutte dopo i novanta minuti regolamentari. «Togliere i supplementari mi sembra solo ridicolo – dice Bonimba – che in quella sfida diventata leggenda del pallone fece il passaggio che Rivera trasformò in gol del successo azzurro – Hanno snaturato il calcio con regole che non contano niente, invece di pensare a introdurre la tecnologia, come la moviola, che servirebbe sul serio. I tempi supplementari servono eccome, perchè alla lunga viene fuori la squadra più preparata anche atleticamente». E il pensiero torna ancora a quei cinque gol arrivati tutti dopo il novantesimo. «I supplementari hanno fatto sì che quella partita diventasse una delle più celebri del calcio mondiale – continua Boninsegna – Blatter lo bocciamo, è ora che vada in pensione…». Meno radicale la posizione di Ricky Albertosi, che nel 70 contro i tedeschi difendeva la porta azzurra. «Per lo spettacolo forse sarebbe meglio – dice l’ex portiere della nazionale – i tempi supplementari lasciano il tempo che trovano, le squadre tirano i remi in barca. Certo se penso alla nostra partita, è diverso: quelli furono bellissimi. Cinque gol, non si era mai visto… Onestamente sarei per andare ai supplementari perchè viene fuori la condizione atletica. Ai mondiali non si può fare». Decisamente favorevole Sandro Mazzola, altra figurina di pregio di pregio di quell’Italia anti-Germania: «Non la trovo un’idea sbagliata, anzi. Con l’abolizione si perde un certo fascino, ma si guadagna in qualcos’altro. Adesso si gioca molto, si fanno tante partite: il calcio è un altro rispetto a tanti anni fa e ci si deve adeguare».
Fonte: Ansa
La Redazione di Calciomercatonews.com