MILANO – Avversari che si ringalluzziscono sperando che il dominio cominci a incrinarsi e tifosi che si preoccupano temendo che la squadra non sia più all’altezza dei recentissimi trionfi. Sono queste le reazioni provocate dalla partenza stentata dell’Inter di Rafa Benitez in questa stagione, sensazioni accresciute dallo scoppiettante finale di campagna acquisti del Milan contrapposto all’attendismo nerazzurro. Ma, in realtà, confrontando questo avvio con quelli delle ultime stagioni, si scopre che non c’è nulla di particolarmente strano sotto il cielo della Pinetina. Nel quinquennio successivo a Calciopoli l’Inter ha sempre avuto qualche difficoltà in avvio. Non è mai riuscita a vincere le prime tre partite ufficiali della stagione e in ben due occasioni ha avuto lo stesso rendimento offerto dalle prime settimane dell’era Benitez: una vittoria, un pareggio e una sconfitta. E’ stato così nella scorsa annata, quella poi conclusa dallo storico Triplete: ko a Pechino nella Supercoppa italiana, pareggio a San Siro al via del campionato con il Bari e poi i fuochi artificiali del 4-0 nel derby. Andò un po’ meglio dodici mesi prima: vittoria, ma solo ai rigori, con la Roma in Supercoppa (al 120° finì 2-2), 1-1 a Genova in campionato con la Sampdoria e stentato successo interno sul Catania, propiziato da ben due autogol dei siciliani. Deludente anche il primo trittico della stagione 2007-08: sconfitta a San Siro nella solita Supercoppa con la Roma, pareggio casalingo con l’Udinese alla prima di campionato e poi successo esterno a Empoli. L’ultimo scatto iniziale di un certo rilievo risale all’annata post-Mondiale: 4-3 sulla Roma in Supercoppa e 3-2 a Firenze al debutto in Serie A. Ma anche qui arrivò subito l’intoppo: delicata battuta d’arreso (1-0) a Lisbona con lo Sporting in Champions League. Archivi alla mano, quindi, per tre volte nelle ultime quattro stagioni, c’è sempre stata una sconfitta nelle prime tre uscite ufficiali. In questo caso l’effetto è ingigantito dalla batosta con l’Atletico Madrid che ha fatto sfumare la possibilità di portare un nuovo titolo in Corso Vittorio Emanuele. Ma probabilmente questo ripetersi di partenze lente è dovuto a caratteristiche strutturali della squadra: una rosa di calciatori alti e potenti che inevitabilmente hanno bisogno di più tempo per carburare. Molti giocatori nerazzurri iniziano spesso la preparazione in ritardo perché impegnati con le Nazionali fino ai primi di luglio (Mondiali, Europei o Coppa America) e per qualche giorno devono interromperla ad agosto per raggiungere le rispettive selezioni per il primo giro di amichevoli della stagione. I metodi di Benitez potrebbero aver accresciuto l’effetto perché lo spagnolo, a differenza di Mourinho, non fa allenare sempre la squadra con il pallone, ma dedica il 20 per cento delle sue sedute a preparazione atletica più tradizionale. E quindi potrebbe aver immesso nelle gambe di Zanetti e compagni carburante destinato a produrre i suoi effetti più avanti.
Fonte: Tuttosport
Redazione Calciomercatonews.com
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