GENOVA – Subito in campo il neoacquisto Rafinha, che in mattinata ha disputato buona parte dell’amichevole che il Genoa ha giocato contro la Sestrese. Una partita decisa solo ieri per permettere ai giocatori che non avevano partecipato alla sfida di Valenza di scendere comunque in campo. L’occasione per vedere all’opera anche gli ultimi arrivati, come Veloso e il giovane brasiliano Rafinha, che, dal campo, è passato direttamente in sala stampa per la presentazione ufficiale. «La mia ambizione? Voglio giocare la Champions League, come ho già fatto per tre volte in Germania», ha affermato. Parole che suonano come musica per le orecchie dei tifosi, che non hanno fatto mancare applausi e cori nonostante la pioggia. «Non sono venuto qui solo per giocare in una bella città, ma per giocare la Champions – ha ribadito in un buon italiano il difensore -. La squadra è buona ed abbiamo una buona chance». Rafinha, proveniente dallo Schalke 04, è arrivato accompagnato dal suo addetto stampa, Leonardo Scheinkman, che cura anche gli interessi di altri due ‘brasiliani di Germania’, Diego (ora alla Juve) e Hugo Almeyda del Werder Brema. Ma il terzino neoacquisto rossoblù, spesso paragonato a Cafù, non ha avuto bisogno del traduttore. Portoghese, spagnolo, tedesco e italiano nel suo bagaglio culturale. «Mi viene facile imparare le lingue e poi l’italiano lo so perchè mio fratello, Marcelinho, ha giocato molti anni a Roma nella Lazio di calcio a 5 e venivo spesso a trovarlo». Un terzino atipico Rafinha, bravo soprattutto a spingere sula fascia e anche per questo scelto da Gasperini. «La mia caratteristica è soprattutto quella spingere per provare a segnare e per far segnare un attaccante come Toni. Mi piace molto giocare in fase offensiva, ma in Germania in questi cinque anni sono migliorato molto anche nella fase difensiva, più di prima». «Cafù? È un grande giocatore come Maicon, io sono solo all’inizio – si schermisce quando viene paragonato al ‘Pendolino’ -. Ma, se devo dire, Maicon come terzino destro mi piace molto». Rafinha indosserà il numero 18, come in Germania. «È un numero che mi piace – spiega -; l’avevo scelto perchè sono arrivato in Germania che avevo 18 anni». L’ultima battuta è legata al suo compleanno: è nato infatti il 7 settembre, come il Genoa. «Quando ho incontrato Fabrizio (Preziosi ndr) me lo ha fatto notare subito. Il derby? Non vedo l’ora di giocarlo, so che è importante. In Germania ad esempio ho giocato quello tra lo Shalke e il Borussia Dortmund».
Fonte: Ansa
La Redazione di Calciomercatonews.com