MILANO – Da così….a così. Che brutta fine ha fatto Ronaldinho. Solo 7 anni fa tra le fila dei blaugrana sfoggiava un fisico muscoloso e tirato a lucido. Al rientro dalle vacanze brasiliane, si è presentato al ritiro del Milan in condizioni atletiche tali da non poterlo nemmeno definire un atleta. Parabola discendente quella del numero dieci rossonero che nel 2005 vinceva il pallone d’oro e oggi stenta a raggiungere una condizione fisica quantomeno accettabile. Stiamo parlando di un giocatore che faceva impazzire il Camp Nou e che sarebbe potuto diventare tra i migliori di sempre per classe, genio calcistico, velocità e senso del gol. Anche al Milan è riuscito a regalare qualche colpo, persino nello scorso finale di stagione chiudendo con una pregevole doppietta in casa contro la Juventus. Tuttavia con l’addio di Leonardo alla guida tecnica del Milan e l’arrivo di Massimiliano Allegri, per il Gaucho sembra non esserci più spazio tra i titolari. Per il Ronaldinho di adesso ovviamente. Perché poco servirebbe all’ex tecnico del Cagliari un calciatore che gioca praticamente da fermo, lui che ama schierare due esterni veloci e predilige un gioco dinamico. Poche anche le motivazioni per il brasiliano che in allenamento è stato visto in ritardo persino nella seduta defaticante, ridotto a tagliare il tragitto di corsa perché a corto di fiato. Se non fosse per il presidente milanista Berlusconi, la vita di Dinho al Milan probabilmente sarebbe già finita. Ma il dictat del premier è stato chiaro: “Ronaldinho continuerà ad agire dietro le due punte, e potrebbe anche finire la carriera a Milano”. Allegri è avvisato. E si sa che uomo avvisato…
fonte: milannews.it
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