VARESE – In una giornata nera, le attenuanti (anche se non bastano come giustificazione) vengono viste come fattori positivi. La prima, dunque: erano molti gli assenti nella squadra titolare. La seconda: siamo all’inizio della preparazione e i muscoli sono imballati. cosa da sottolineare è la continuità con la quale Pato ha cercato le penetrazioni centrali. Il brasiliano è sembrato un giocatore diverso rispetto all’ultima stagione: dimenticati i guai muscolari, libero nella testa, fresco, sempre pronto a scattare e a puntare l’avversario. A volte lo hanno anche dovuto fermare con le cattive, quelli del Varese. Certo, da solo non può bastare, soprattutto se i compagni della difesa ne combinano una più di Bertoldo… Tuttavia è lui, Pato, l’uomo cui il Milan si deve aggrappare se vuole costruire una stagione di successi. La sua intesa con Borriello, anche se a Varese non si è apprezzata, è stata messa a punto nella passata stagione e dunque non dovrebbe costituire un problema. Altro spiraglio di luce, nel finale di partita, si è visto quando è entrato il giovane Oduamadi, nigeriano di vent’anni: non stiamo parlando di Messi, sia chiaro, però ha dato un po’ di vivacità a una squadra molle e priva di idee, scattando a ripetizione sulla fascia sinistra e sfiorando il gol con un gran destro da fuori area, di poco largo.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La redazione di Calciomercatonews.com