MILANO – Un anno fa infuriava il ciclone Kakà, poi Leonardo ha compiuto il miracolo e il Milan si è piazzato al terzo posto, salvando la stagione. Un anno dopo, però, la situazione è peggiorata: la squadra che si raduna a Milanello, sulla carta per ora è più debole di quela che Leonardo ha lasciato: i veterani hanno un anno di più e onerosissimi contratti in scadenza solo nel 2011 (Ronaldinho, Seedorf, Oddo, Khaladze, Jankulovski, Pirlo) o nel 2012 (Gattuso, che però sta valutando se andarsene in Grecia o in Germania). Amelia, Yepes e Papastathopoulos sono degli ottimi giocatori, ma non i fuoriclasse ai quali Via Turati aveva abituato i propri tifosi. Che non ci stanno. Domani a Milanello sono annunciate contestazioni e striscioni di protesta dei Milanisti Non Evoluti, il gruppo nato su Facebook e ora a un passo da quota 30 mila, che si è chiamato così in risposta alla fatidica battuta di Galliani (“Soltanto i milanisti non evoluti non capiscono le ragioni della svolta”) e che chiede a Berlusconi di cedere la società. Come spesso capita, chi paga il biglietto o l’abbonamento (a proposito, il catenaccio societario sull’andamento della prima fase della campagna 2010-2011 non promette niente di buono) capisce tutto al volo e molto prima. Il principale problema rossonero non è certo la gestione oculata del bilancio e nemmeno il principio in base al quale si deve spendere soltanto se e quando si può. Ci mancherebbe altro: in tempi di crisi spaventosa del nostro calcio (basta dare un’occhiata ai 20 club spazzati via dall’ex serie C, ma anche in B e in A dove il pagamento puntuale degli stipendi sta diventando un’eccezione e non più la regola), ben venga un’amministrazione morigerata e attenta alle spese. Berlusconi ha confessato che si sente svenire quando pensa ai 745 milioni di euro spesi negli ultimi sette anni per il Milan e il suo stato d’animo è comprensibile. Ma innesca una reazione a catena: 1) possibile che abbia scoperto soltanto adesso l’enormità di questo salasso? 2) E’ sempre stato bene informato, si è sempre bene informato, su tutte, dicansi tutte le operazioni di mercato in entrata e in uscita condotte in questo lasso di tempo? Anche sui costi dei vari Rivaldo, Ronaldo, Oliveira, Emerson e qui ci fermiamo perchè l’elenco sarebbe straziante? 3) Due anni fa, era favorevole o contrario quando Ronaldinho venne preso per un costo complessivo di 26 milioni di cartellino (21 milioni più 5 milioni di bonus per la qualificazione alla Champions League), un ingaggio triennale di 8 milioni netti a stagione, cioè 16 milioni a carico della società, cioè 48 milioni in tre stagioni che sommati ai sumkmenzionati 26 diventano 74 milioni di euro sino al 2011? 4) Quando è stato rinnovato il contratto a Dida sulla base di 4,5 milioni di euro a stagione, cioè di 9 milioni di euro a carico della società per ogni anno del portiere, il Cavaliere lo sapeva? La risposta non può che essere presumibilmente sì, considerato che da 24 anni al Milan non si muove foglia che Berlusconi non voglia. E allora, la posizione del Primo Tifoso Rossonero si indebolisce agli occhi dei tifosi. La verità è che, purtroppo per il Milan, in ben altre faccende affaccendato da anni Berlusconi non si occupa più direttamente della società e i risultati si vedono. La verità è che, presentandosi al raduno, Re Silvio non può dire alla sua gente che ha portato il MIoan sul tetto del mondo, che ha vinto più di Santiago Bernabeu, che ha abituato troppo bene i suoi tifosi, che ha salvato il club da fallimento. Perchè tutto questo è sacrosanto, incontrovertibile, già consegnato alla storia e alla cronaca del calcio e viene unanimemente riconosciuto a Berlusconi. Ma i sostenitori rossoneri oggi vogliono sapere quale sia il presente del Milan e, soprattutto, il suo futuro. E non si accontentano, non possono più accontentarsi soltanto di parole.
Fonte: Quotidiano.net
La redazione di Calciomercatonews.com
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