MILANO – Serve ripartire, purtroppo per l’Inter, dalle parole di Josè Mourinho, che non ha perso l’occasione per appuntarsi la medaglietta al petto. Da Madrid ha raccontato: «L’Inter era un gruppo fantastico, anche a livello umano, ma non era la squadra più forte: per questo era costretta a lavorare il doppio. Alcuni giocatori avevano diversi tituli alle spalle, ma alcuni non avevano raggiunto mai neppure i quarti di finale». Ecco, appunto. C’era uno che lavorava la metà (non solo per colpe sue), ma pur giovanissimo ha già nel pedigrèe tanti titoli quanti pochi altri nel calcio. E l’Inter lo vuol vendere. Ovviamente l’analisi di Mou valeva solo un’autoesaltazione del proprio Io. E certamente non voleva esaltare la bontà di Balotelli. Ma il tanto fa gioco per puntare l’indice contro l’idea della dirigenza nerazzurra. Cedere Balotelli? Ideaccia. No, questa è trovata da squadra provinciale. Non dell’Inter campione d’Europa. Andiamo per punti e puntini. Punto 1. L’Inter deve vendere un giocatore per assestare il bilancio ( comprese minus e plus valenze) in vista dell’ormai famoso (pur se ancora lontano) fair play finanziario. Punto 2. Non riesce a sganciare Maicon (alla cifra desiderata: 35 milioni) e si è trovata davanti alle pretese di Balotelli, convinto a cambiar squadra. Punto 3. Ha provato decine e decine di giovani italiani( con tanto di sottolineatura) allevati nelle squadre minori. Alla faccia di chi dice che trattasi solo di Internazionale. Ma non ha trovato quello che faccia la differenza. Il giocatore già pronto per la Serie A. Perfetto! Ora che ha trovato l’uomo delfuturo,è decisa a scaricarlo. Punto 4. È rischioso affidarsi a due veterani, seppur di talento (Milito e Eto’o), sperare di ritrovarli prolifici e pimpanti, chiedere altri miracoli e dimenticare che Balotelli è stato importante per il cammino in Champions. Pur giocando meno. Punto 5. Sarà un caso se tante squadre fanno la corte a Balotelli? Sono tutti fessi loro, o straordinariamente preveggenti sul futuro del Pierino i dirigenti dell’Inter? Balotelli era un pupillo di Moratti, le mattane di questa annata devono aver raffreddato anche gli entusiasmi del presidente. Eppure per Recoba c’è voluto molto più tempo, prima di convincerlo a mollarlo. Cedere ora Balotelli significa rischiare di farsi male domani. Rafa Benitez ha dato la sensazione di non perderci la testa: se resta, bene. Se va, ci arrangeremo con altri. Ama altro tipo di giocatori e di professionisti. Ma non vorrà certo somigliare a Lippi in certa miopia. La dirigenza crede in Biabiany e Coutinho, due ragazzini. Ma le passate esperienze dovrebbero insegnare qualcosa. Quando arrivano, tutti fenomeni. Tutti Biabiany. Poi…. Balotelli oggi è forse il più forte attaccante centrale che possiede l’Italia del pallone. Ovviamente Mou lo preferiva sulle fasce laterali per evitarsi problemi con gli altri mammasantissima. Tecnicamente l’Inter rischia un errore. Dal punto di vista economico farà un affare solo se riuscirà a toccare la fatidica vetta dei 40 milioni. David Villa è costato altrettanto al Barcellona: ha età superiore e miglior pedigrèe (ma a livello di nazionale). Solo le squadre brasiliane e argentine fanno partire i gioielli appena svezzati. Le grandi formazioni europee se li tengono. Già, ma questo è il dubbio: quest’anno l’Inter si accontenterà di vincere il campionato? In tal caso, meglio riempir le tasche e mandare Balotelli a far fortune altrui. E torniamo all’autoglorificazione di Mourinho.
Fonte: Il Giornale
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