MILANO – Questo giocatore entrerà nella storia. Si chiama Marco Motta, è padano di Merate, ha 24 anni e fa il difensore e il centrocampista. E’ stato acquistato dalla Juventus che l’ha preso dall’Udinese (vinto alle buste con la Roma). Il contratto firmato dalla Juventus con Marco Motta è il primo della storia del calcio italiano ad essere stato stipulato e depositato in Lega con il nuovo «modulo libero». Cioè quello svincolato dall’accordo collettivo tra la Lega e l’Associazione calciatori. E’ datato primo luglio, la Lega l’ha già accettato e registrato. Tantissimi altri, tutti quelli firmati dai club di A per nuovi acquisti, ne arriveranno. E ieri l’assemblea della Serie A ha approvato e reso ufficiale il «modulo libero». E’ passata la linea tracciata dall’avvocato della Juventus, Michele Briamonte, che da tempo segue le questioni legate all’accordo collettivo e che ieri ha spiegato la novità rivoluzionaria. Davanti al presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che ha dato il là alla nuova linea e al direttore generale Beppe Marotta che ha acquistato Motta e che sulla stessa base sta conducendo tutte le altre operazioni. La Juventus ha fretta: il 29 luglio esordisce in Europa League e ha bisogno che tutti siano presto tesserati. Ora è chiaro che l’Associazione calciatori reagirà e proclamerà sciopero. Ma i club si dicono pronti a tutto. E i giocatori stanno firmando liberamente… Contratto libero vuol dire che i rapporti con i calciatori di serie A vengono ora formalizzati seguendo esclusivamente le leggi dello Stato che prevedono una tutela normativa e in caso di contenzioso la soluzione davanti alla magistratura ordinaria, il giudice del lavoro. Niente a che fare con gli ulteriori vincoli previsti dall’accordo collettivo Lega-Aic. Che è scaduto il 30 giugno, è stato più volte disdettato e per le società ora non esiste perché è venuta a cadere una delle contraenti, la Lega nazionale professionisti di A e di B. Le Leghe sono autonome. E hanno deciso di andare avanti con la Legge dello Stato, visto che non c’è ancora nessun accordo collettivo. Niente più ricorso quindi al collegio arbitrale, come nel caso Pandev, il giocatore tolto alla Lazio perché secondo il collegio è stato escluso ingiustamente dalla rosa. I soldi I soldi Ma una parte fondamentale del contratto libero riguarda la remunerazione e tutte le condizioni che fino ad oggi non erano possibili. L’accordo collettivo prevedeva che la parte variabile non poteva essere superiore al 50%. Invece con il contratto libero può essere anche del 70%, dell’80%, della percentuale che si vuole: una parte è fissa, il resto legato a tutta una serie di obiettivi possibili che società e calciatore concordano insieme anche con fantasia. E così in caso di retrocessione omancato obiettivo minimo le parti concordano un abbattimento. Ma le parti concordano altre condizioni. La Juve per esempio chiede che un suo tesserato faccia il calciatore e soltanto il calciatore: non il negoziante o lo showman. Oche magari non pratichi lo sci e lo skate… Tutto possibile. Chissà Campana…
fonte: gazzetta dello sport
la redazione di www.calciomercatonews.com
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