MILANO – La domanda del giorno è: Ronaldinho tiene in ostaggio il Milan o è il Milan a tenere in ostaggio Ronaldinho? A giudicare dalle notizie che continuano ad arrivare dal Brasile, propendiamo per la prima ipotesi. Il Flamengo, ripete globoesporte.com, solitamente bene informato sito sudamericano, è sicuro che l’ex stella del Barcellona rimpatrierà, addirittura a gennaio quando, a norma di contratto in scadenza il 30 giugno 2011, sarà già libero di trovarsi un’altra squadra. Tanto che Ronaldinho avrebbe accettato la decurtazione dell’ingaggio da 8 milioni di euro netti (compresi i diritti d’immagine) a 5 milioni di euro netti. Il Milan non ci sta a fare la figura del fesso, manco Via Turati fosse una porta girevole e avverte: non se ne parla nemmeno. Se Ronaldinho se ne vuole andare, ci porti un club acquirente e, alle nostre condizioni, potremo intavolare una trattativa. Anche perchè, il principio guida del mercato rossonero 2010 è unico: prima di ogni acquisto ci deve essere una cessione, altrimenti nisba. E’ stato così per la staffetta Storari-Amelia, sarà così per qualunque altra operazione. L’affare si va ingarbugliando, mentre il raduno si avvicina (Milanello, 20 luglio) come si avvicina la manifestazione di protesta dei quasi 29 mila aderenti al gruppo nato su Facebook per chiedere a Berlusconi di vendere la società. Ognuno è libero di tutelare i propri interessi come meglio crede, ma dall’impasse Ronaldinho scaturisce un interrogativo: chi l’ha voluto al Milan, due anni fa, pagandolo 21 milioni di euro più 4 milioni di bonus in caso di qualificazione alla Champions League? Valeva la pena accollarsi un onere così pesante, considerato ciò che Ronaldinho ha avuto e ciò che non ha dato al Milan, a secco di vittorie dal titolo mondiale per club 2007? Rinfrescando la memoria a chi ora accusa amnesie, gioverà rammentare il clima elettorale in cui nacque, si sviluppò ed ebbe successo l’Operazione Dentone, per dirla con un autorevole membro dell’entourage berlusconiano. Adesso che la passione è finita, l’amore pure e si prospetta un anno da separati in casa, forse è il caso di darci subito un taglio. Cercando di limitare i danni. Per il Milan.
fonte: quotidiano.net
La Redazione di Calciomercatonews.com
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