Inter, Xavier Jacobelli: “Benitez assomiglia a Del Bosque”

MILANO – “Non sono mica un pirla“, sbottò Mourinho nel giorno della sua presentazione alla Pinetina. Nemmeno Benitez. E il nuovo allenatore dell’Inter non ha manco avuto bisogno di sottolinearlo. Nè proclami, né polemiche, nè parole roboanti: mediaticamente, Benitez è agli antipodi rispetto al predecessore. Semmai assomiglia a Vicente Del Bosque, neocampione del mondo e uomo che non conosce né l’arroganza né la presunzione, tipiche di alcuni colleghi finiti bastonati, dopo essere stati spropositatamente celebrati.

Stamane ad Appiano Gentile, Benitez ha usato parole forti e chiare, soprattutto sul fronte del mercato. Mentre Raiola si agita un giorno sì e l’altro pure, saltabeccando fra City e United, Milan e altre squadre non identificate; mentre Maicon si allontana dal Real nella stessa misura in cui desidererebbe andarci, Benitez intende prima conoscere a uno a uno i suoi giocatori, a cominciare da Balotelli e dal brasiliano, e poi decidere che cosa fare, d’accordo con la società. Abituato a fare il manager e l’allenatore a Liverpool, Rafa ha già capito le nuove regole del gioco a Milano, in un club in cui Oriali scende e Branca sale nel borsino azionario di Moratti, con il presidente che ha scoperto un nuovo modo di fare mercato. Quello dove comanda lui.

Benitez non è Mourinho e come Benitez intende essere giudicato. Sa che la sua squadra è già forte così com’è, ma sa anche che bisogna rafforzarla con intelligenza e senza svenarsi. In attesa delle prime due controprove di agosto (Supercoppa di Lega con la Roma, Supercoppa Europea con l’Atletico Madrid di Forlan), il nuovo tecnico è partito con il passo giusto, entrando in punta di piedi, con umiltà e con buon senso, nella sua nuova casa di campione d’Europa. Se, tatticamente, gli riesce di coniugare l’Inter di Mourinho con la Spagna di Del Bosque, compirà la missione: costruire l’Inter di Benitez.

fonte: quotidiano.net

La Redazione di Calciomercatonews.com

Gestione cookie