MILANO – Ha la pancetta, ma forse è un dettaglio. Sto parlando di Ronaldinho, uno dei misteri estivi di questo Milan sempre più indecifrabile. Fosse soltanto per le maniglie dell’amore, spuntate all’improvviso (?) e documentate dai tanti clic estivi, non ci sarebbe da mettere il broncio. Dinho si sta divertendo, tira tardi la notte, evviva. Non starà facendo una vita sanissima da atleta, beh ci può anche stare quando sei in vacanza e in Brasile le tentazioni sono diecimila. L’importante è che si metta in riga per il raduno. E in verità ci siamo, quasi. Far sparire la pancetta non sarà, comunque, un gioco di prestigio…I problemi sono altri. Il primo: Ronaldinho ha un contratto in scadenza nel 2011, quindi è come se fosse tra pochi giorni per come il mercato va veloce. Il secondo: mai ha detto chiaramente “sono felice di restare qui, il Milan è casa mia”. Il terzo: lo corteggiano dagli States (Los Angeles Galaxy), da casa sua (il Flamengo per esplicita ammissione della proprietà) e più timidamente dalla Grecia (Olympiacos). Insomma, sarebbero tre motivi più che sufficienti per sciogliere le riserve e per entrare nel cuore della vicenda, senza procrastinare. Una cosa è chiara: il Milan non può permettersi di arrivare a gennaio con il contratto di Ronaldinho in dirittura d’arrivo. E’ una questione di immagine e di prestigio. E’ vero che l’estate del 2011 sarà decisiva per il futuro rossonero, visto che si libereranno una decina di protagonisti degli ultimi anni, compresi Pirlo e Ambrosini, ma Dinho ha avuto una storia più breve con il club. Non è il tipo che – al limite – sta alla finestra e aspetta la proposta di rinnovo, come potrebbe fare chi ha comunque un dna tutto rossonero. Ed è evidente che, restando in stand-by, Ronaldinho non avrebbe quell’allegria che è alla base delle sue prestazioni. Lui è fatto così: trascina quando si sente trascinato. E una situazione di incertezza non lo metterebbe nelle condizioni di dare il massimo. Insomma, siamo nei pressi del bivio: da oggi al 31 luglio urge risolvere la pratica senza supplementi che alimenterebbero ulteriore confusione. La domanda è: Ronaldinho vuole davvero il Milan? Una domanda che stuzzica il secondo quesito: ma il Milan è davvero convinto di ripartire da Dinho? Se la doppia risposta è sì – e forse non è sì – allungare, spalmare e sistemare il contratto dovrebbe essere logica conseguenza. Alla larga da una stucchevole, e inutile, telenovela.
Fonte: Alfredo Pedullà
La redazione di Calciomercatonews.com
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