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Mondiali 2010, Garlando: “La Spagna ha Pedro e Busquets, noi Zambrotta e Cannavaro…”

A una finale così, da intrusi, non eravamo abituati, perché da quando hanno riaperto le frontiere (1980), la finale del Mondiale è sempre stata una festa nostra o degli amici dei nostri stadi. Ogni quattro anni il calcio certificava l’eccellenza del nostro campionato con bollino blu. Nell’82 e nel 2006 abbiamo vinto e tanto basta. Nel ’94 abbiamo perso ai rigori contro un Brasile da «Tutto il calcio minuto per minuto»: Taffarel, Mazinho, Dunga… Non parliamo del ’98. Venti dei 27 schierati in finale da Francia e Brasile hanno scalciato in Serie A. Nel ’90, sfumate le notti magiche in semifinale, ci siamo consolati nella finale romana seguendo i gladiatori argentini delle nostre domeniche ( Maradona, Sensini, Troglio, Dezotti) contro quelli tedeschi (Matthäus, Brehme, Klinsmann, Völler). Nella finale 2002 ci siamo portati anche l’arbitro, Collina, che dialogava in italiano con Ronaldo, Cafu, Roque Junior e Bierhoff. Minimo storico nell’86: Maradona, Briegel, Rummenigge. Stasera lo battiamo: Sneijder. Al massimo Huntelaar, se entra. La serie A è tutta lì. Dalla ventina del ’98 a un solo titolare, gregge estinto per epidemia. Ci hanno rimpatriato anche l’arbitro. C’è Cannavaro, che però arriva come l’anno vecchio a San Silvestro. Rende la coppa e se ne va. Tristezza. Potremmo consolarci ripetendoci che il «milanese» Sneijder è stato il più bravo. Ma siamo onesti: è arrivato in Italia solo grazie a un poderoso abbaglio del Real Madrid e non voleva neppure venire. Un’estate fa al Real gli tolsero posto, numero, armadietto e lui si ostinava: «Resto qui!». Poi accettò l’Inter e fu la sua fortuna. Un tempo sbavavano per raggiungerci. Nell’86 avevamo solo tre rappresentanti, ma poi ci comprammo Matthäus, Brehme e Völler. Oggi quale nostro club può arrivare a Xavi, Villa o Robben? Ma non ci mancano solo i soldi. Talento. L’Olanda può pescare in panca opzioni come Van der Vaart ed Elia. Noi ci siamo eccitati per il primo Pepe e l’ultimo Quagliarella. Vivai. La Spagna raccoglie la splendida semina dei Pedro e dei Busquets. Noi Zambrotta e Cannavaro. La qualità del palleggio spagnolo e della tecnica individuale olandese è merce sconosciuta in serie A. Siamo intrusi, ma se stasera Wesley fa il fenomeno, un po’ vinciamo anche noi.

Fonte: GazzettadelloSport

La Redazione di Calciomercatonews.com

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