Editoriale: Caso Moratti-Preziosi, tre mesi d’inibizione al primo e sei al secondo. Multe per Inter e Genoa. E’ stata fatta giustizia?

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MILANO – Dopo tanta attesa che aveva riscosso il processo per il caso Moratti-Preziosi, si è chiuso tutto senza pene particolarmente eccessive. Tutto nasce quando Moratti e Preziosi trattano (illecitamente n.d.r.)gli acquisti di Thiago Motta e Milito, che i nerazzurri prelevano dal Genoa. C’è però un piccolo particolare, il presidente dell’Inter, infatti, dimentica che il numero uno rossoblu è inibito e quindi non può trattare con altri presidenti o dirigenti durante il periodo di squalifica. Infatti il codice sportivo prevede: Il Codice prevede, obbligatoriamente, che l’oggetto dell’illecito accordo, ovvero il contratto di trasferimen­to dei calciatori, sia da considerar­si privo di effetto, dal momento della sua conclusione, anche se l’accertamento della violazione sia, ovviamente, avvenuta solo successivamente. Quindi l’automatica applicazione delle re­lative sanzioni, consistenti nella sottrazione di punti in classifica, con ogni conseguenza del caso in ordine ai risultati sportivi conse­guiti.

Ecco invece cosa ha deciso la Commissione Disciplinare Nazionale presieduta da Artico: “Sei mesi di inibizione al presidente del Genoa Enrico Preziosi e tre al presidente dell’Inter Massimo Moratti, 90 mila euro di ammenda per il club ligure e 45 mila per la società nerazzurra“:

Questa è quindi la sentenza decisa dalla Commissione Disciplinare, e non si capisce perchè non sia stata applicata le legge ma, del resto, siamo in Italia…

Danilo De Vittorio – www.calciomercatonews.com

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