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MILANO – Dopo tanta attesa che aveva riscosso il processo per il caso Moratti-Preziosi, si è chiuso tutto senza pene particolarmente eccessive. Tutto nasce quando Moratti e Preziosi trattano (illecitamente n.d.r.)gli acquisti di Thiago Motta e Milito, che i nerazzurri prelevano dal Genoa. C’è però un piccolo particolare, il presidente dell’Inter, infatti, dimentica che il numero uno rossoblu è inibito e quindi non può trattare con altri presidenti o dirigenti durante il periodo di squalifica. Infatti il codice sportivo prevede: Il Codice prevede, obbligatoriamente, che l’oggetto dell’illecito accordo, ovvero il contratto di trasferimento dei calciatori, sia da considerarsi privo di effetto, dal momento della sua conclusione, anche se l’accertamento della violazione sia, ovviamente, avvenuta solo successivamente. Quindi l’automatica applicazione delle relative sanzioni, consistenti nella sottrazione di punti in classifica, con ogni conseguenza del caso in ordine ai risultati sportivi conseguiti.
Ecco invece cosa ha deciso la Commissione Disciplinare Nazionale presieduta da Artico: “Sei mesi di inibizione al presidente del Genoa Enrico Preziosi e tre al presidente dell’Inter Massimo Moratti, 90 mila euro di ammenda per il club ligure e 45 mila per la società nerazzurra“:
Questa è quindi la sentenza decisa dalla Commissione Disciplinare, e non si capisce perchè non sia stata applicata le legge ma, del resto, siamo in Italia…
Danilo De Vittorio – www.calciomercatonews.com
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