MILANO – Il primo problema del Milan non è la campagna acquisti che, sinora, ha deluso molti tifosi (il 20 luglio, a Milanello, oltre alla protesta della Curva Sud è annunciata anche quella dei quasi 30 mila di Facebook che si definisocno Milanisti Non Evoluti). Il primo problema del Milan è l’assenza di Silvio Berlusconi che, in tutt’altre faccende affaccendato, da anni non segue più in presa diretta le vicende della sua squadra. Salvo tesserne le lodi a destra e a manca, Panama compreso, dove ieri, durante la sua visita ufficiale, ha annunciato che ci porterà i rossoneri a esibirsi.
Ecco perchè, le parole pronunciate stamane da Piersilvio Berlusconi, confermano ancora una volta quanto sia un peccato che il secondogenito del Cavaliere non ricopra in Via Turati un ruolo decisionale ai massimi livelli. A Cologno Monzese, durante la presentazione dei palinsesti Mediaset, Piersilvio è intervenuto come si conviene a un presidente, mostrando equilibrio, serietà, fair play, rispetto per gli avversari, a cominciare dai cugini campioni d’Europa e d’Italia.
Sul Milan: “Ho piena fiducia nella passione di mio padre e nella competenza di Adriano Galliani. Confesso che vedere vincere l’Inter a me non fa male, mentre fa male non vedere vincere il Milan. La differenza è sottile, ma c’è. Senza questa Inter megagalattica tutte le squadre sarebbero state lì a giocare per i primi posti“. Su Mourinho: “Ho molta stima per Mou ma alcune cose che ha fatto, a me avrebbero dato molto fastidio. Quali? L’aver lasciato la squadra all’indomani della vittoria in Champions. Ma l’Inter continua ad avere talenti tali che i risultati sono merito della squadra e del presidente Moratti che l’ha costruita». Su Balotelli: “È fortissimo e tanto giovane, un pò cavallo pazzo… e non capisco perchè giocatori come lui, Cassano e Totti non ci fossero ai Mondiali». Sulla Nazionale: “Non sono un grande intenditore, ma sin dall’inizio la squadra mi aveva lasciato molto perplesso». Su Prandelli: “Sono un grande estimatore del neo ct: mi piace molto, per lui ho stima e simpatia».
Nel 2009, Silvio Berlusconi ha fragorosamente rotto con i tifosi del Milan raccontando troppe balle su Kakà, al punto che persino Fedele Confalonieri, che non può essere certo sospettato di essere nè un comunista nè un giornalista nemico, in un’intervista al Corriere della Sera di un anno fa, disse che la cessione del brasiliano era stata gestita malissimo sotto il profilo della comunicazione. Da allora, la gente rossonera non ha perdonato più nulla all’uomo che, pure, nell’86, salvò il club dal fallimento, guidandolo poi a diventare una delle squadre più famose e più vittoriose del mondo. E la stessa gente del Milan osserva come la famiglia Moratti sia sempre più coinvolta nell’Inter, mentre la famiglia Berlusconi no. Eppure, Piersilvio c’è. E’ un delitto lasciarlo in panchina.
fonte: ilquotidiano.net
La Redazione di Calciomercatonews.com
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