A Udine è pronto da tempo il gol-buster L’inventore: «E’ pressochè infallibile»

UDINE – L’apparecchiatura tecnologica per risolvere il problema dei gol-fantasma esiste già. Ed è in fase di sperimentazio­ne a Udine dal 2005: l’ha messa a punto l’Istituto studi sistemi intelligenti per le automazioni (Issia) del Cnr. Ed è presso­ché “infallibile”, almeno secondo il diretto­re dell’Istituto, Arcangelo Distante, che ha ripercorso le tappe della sperimenta­zione realizzata allo stadio Friuli e poi la­sciata cadere dalla Fifa. Il prototipo, anco­ra funzionante nell’impianto del capoluo­go friulano, consta di quattro telecamere collocate sulle linee di porta, in posizione esterna al campo di gioco. Queste registra­no 200 immagini al secondo e, in tempo reale, le visionano e le sezionano inviando dopo due secondi un impulso all’arbitro e agli assistenti che così sono in grado – sen­za visionare alcunché – di decidere. «Pra­ticamente senza errore – ha spiegato Di­stante – perché il sistema legge esatta­mente quello che accade quando il pallo­ne entra nel campo visivo delle telecame­re ». Il prototipo venne commissionato dal­l’Udinese e allora costò circa 60mila euro.

L’OK DELLA FIGC Il prototipo venne accolto favorevolmente dalla Federazione italiana che di fatto lo propose alla Fifa. L’organizzazione mondiale del calcio af­frontò il problema in una riunione dell’I­fab (organo consultivo del quale fanno parte il presidente Blatter, quattro dele­gati della Federazione e il rappresentan­te mondiale della classe arbitrale) a Lu­cerna il 4 marzo del 2006. «Mi ricordo – ha detto Distante – che il nostro prototipo venne accostato ad un altro sistema che prevedeva il chip nel pallone. Quella ap­parecchiatura venne sperimentata in un torneo in Giappone ma fallì mentre del nostro sistema non si seppe più nulla. Non so se per inerzia della Figc o per volontà della Fifa di favorire la soluzione che fu presentata da un consorzio anglo-tede­sco ». Distante ha anche detto che la Fifa era propensa a sperimentare la nostra tecnologia anche per “il fuorigioco e per i falli al limite dell’area. Ma anche in que­sto caso non si fece nulla. «Il sistema in­stallato a Udine – ha poi aggiunto il pro­fessore dell’Issia – viene pienamente in­contro alle esigenze della Federazione in­ternazionale che non vuole moviole in campo. Infatti pur registrando tutte le fa­si dell’azione incriminata, non prevede immagini a supporto delle decisioni del­l’arbitro che viene informato direttamen­te se il pallone ha o non ha varcato la li­nea di porta».

La redazione di www.calciomercatonews.com

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