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Xavier Jacobelli: “Juve, Martinez e Storari non bastano per tornare grandi”

MILANO – Premesso che, anche sul mercato, i soldi non danno la felicità, ma aiutano a rincorrerla, sebbene affannosamente (Real Madrid docet). Ricordato che, un anno fa, la Juve si svenò per Felipe Melo e Diego, sborsando addirittura 50 milioni di euro, con i risultati che tutti sappiamo. Aggiunto che il mercato 2010  è uno dei più difficili del terzo millennio perché chi ha i campioni se li tiene stretti,i soldi sono pochi e la crisi economica morde anche le caviglie dei club.

Tutto ciò assodato, l’impressione è che la rifondazione bianconera non sia ancora esattamente quella che si aspettano milioni di tifosi in attesa di rivincita. Storari, Lanzafame, Martinez, Bonucci, Pepe: sono certamente dei buoni acquisti, alcuni dei quali, come l’ex Udinese che non digerisce le vignette di Forattini, pagati pure a peso d’oro. Ma possono bastare per rifare i connotati a una squadra settima nell’ultimo campionato, con una difesa colabrodo e il peggior rendimento offerto nell’arco degli ultimi 48 anni? No che non possono bastare. E’ vero: adesso Marotta deve vendere, c’è un organico da sfoltire e c’è una difesa da rafforzare. Ma qual è il campione in grado di riaccendere la passione dei tifosi, di rilanciare le aspettative  attorno alla Juve? E, soprattutto, la Juve se lo può permettere? Qui sta il punto.

E’ dalla fine del campionato che Dzeko va in altalena: un giorno resta al Wolfsburg, un altro va al City, il terzo torna in Germania, il quarto va alla Juve. Ma per il bosniaco, i tedeschi chiedono 30 miloni di euro, valutazione spropositata. A meno che, sul tavolo, Marotta non getti il cartellino di Diego quale contropartita tecnica di un’operazione che permetterebbe ala Juve di cambiare marcia. Perché, dubbi al riguardo, non ce ne  sono  e non  possono essercene, come insegna il disastro della Nazionale di Lippi.  Le grandi squadre sono tali se hanno classe e qualità. I gregari sono preziosi, ma non ti fanno vincere né il campionato né la Champions League e nemmeno la Coppa Italia per non dire dei mondiali. La mediocrità non paga. E la Juve, ai mediocri ha già pagato un conto sin troppo salato.

fonte: quotidiano.net

La Redazione di Calciomercatonews.com

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