ROMA – Torniamo a casa sconfitti da squadre con scarsa storia. Ultimi nel girone più facile. Spero che questa bruciante bocciatura non si risolva col solito capro espiatorio e che faccia riflettere tutto il sistema in grave arretratezza. La Nazionale, che nel 2006 ci aveva salvato dalla crisi generatasi con Calciopoli, non si è ripetuta. In un ambiente dove alla presunzione si uniscono ignoranza e violenza, è difficile crescere e rinnovarsi anche sotto l’aspetto tecnico-tattico. Si spera sempre che la Nazionale occulti i limiti culturali ed educativi di tutto un ambiente sempre più controverso e retrogrado. Non importa se abbiamo stadi vecchi, se i club cambiano 15-16 allenatori all’anno e la maggior parte di loro vivano nei debiti. Come non significa nulla che gli stadi siano frequentati da violenti accoltellatori e che vi sia un turbinio di interessi illegali. Ebbene questa volta la Nazionale si è suicidata. È una pagina nera per il calcio italiano, ma che poteva essere prevista se non fossimo accecati da presunzione e ignoranza. In questo ultimo anno tutte le squadre italiane sono state bruscamente eliminate dalle coppe (eccetto l’Inter, però con giocatori ed allenatore stranieri), un segnale chiaro della nostra debolezza. Molti credevano nell’ennesimo miracolo come nel 2006. Ma quella fu la vittoria della motivazione e della paura più che del valore tecnico e del gioco. Forse oggi ci può essere una crisi generazionale, creata anche dalla trascuratezza dei vivai. Però non credo che i valori tecnici e di talento possano essere inferiori ai dilettanti neozelandesi o agli slovacchi. Le sconfitte come queste sono amare, però bisogna sforzarsi di comprenderne i motivi. Non nascondiamoci dietro Lippi come facciamo abitualmente. Marcello ha sbagliato nel puntare su calciatori reduci da un’annata modesta o logori o con scarso entusiasmo. Nel primo tempo su 11 calciatori solo 3 avevano disputato un buon campionato. Forse doveva cercare alternative non puntando sul vecchio gruppo. Forse non avremmo vinto il Mondiale, ma sicuramente avremmo avuto una squadra più ricca di motivazione, entusiasmo, freschezza e corsa. È una sconfitta che si dovrà analizzare in profondità e tutti si dovrà fare un esame di coscienza.
Fonte: Gazzetta delo Sport
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