MILANO – Un’estate fa li hanno presentati con le luci accese e le copertine di mille colori. Ibra e Diego, gli affari del 2009, il mercato che impazziva, tutti a incensare Barcellona e Juve per i colpi che più colpi non potevano essere. Ibra in fuga dall’Inter per vincere finalmente (lui, eh?) la Champions, Diego in arrivo a Torino per riempire di fantasia il motore bianconero. E invece no. Sul trono d’Europa è salito ancora Eto’o, il Barcellona nel frattempo ha rotto con lo svedese e con il suo agente, Mino il terribile, tanto da mettere in piedi più di una trattativa per cedere l’ex sogno possibile del Camp Nou, storia di appena dodici mesi prima. Ibrahimovic è in vendita, prego accomodatevi. Il primo a pensarci è stato il Mancio, il secondo Carletto re d’Inghilterra, a ruota il Milan che però oggi non può permettersi di dare venti milioni lordi a chicchessia. Così l’opzione più praticabile resta quella del City, magari una supercoppia con Dzeko, allora sai che divertimento. Parli di Dzeko e pensi a Diego perché solo grazie ad una cessione del brasiliano, la Juve potrebbe pensare seriamente al progetto bosniaco magari inserendo proprio Diego nello scambio col Wolfsburg.
Missione fallita quella dell’ex Werder Brema: ha stupito poco, ha deluso molto, trovategliela voi un’altra squadra ideale dove rigenerarsi. Ci sarebbe sempre Carletto di mezzo, a dir la verità: al suo Chelsea non dispiacerebbe puntare sull’oggetto misterioso juventino, chissà che non sia proprio questa la via di fuga ideale per tutti. Intanto, senza la cessione di Diego, Marotta non può più spendere, persino Krasic è congelato in Serbia, prima bisogna sfoltire per continuare a investire. Non è solo la parola d’ordine in casa Juve ma è lo slogan del mercato di oggi. Pochi soldi, molte idee. E due campioni da riciclare: Ibra e Diego, quelli che solo un’estate fa giocavano con i sogni.
fonte: sport.virgilio.it
La Redazione di Calciomercatonews.com