MILANO – C’è stato un periodo che Milanello sembrava una piccola Rio de Janeiro. Già perché al bar potevi incrociare la coppia di terzini Cafu-Serginho, il primo sempre sorridente e aperto, il secondo un po’ più sulle sue; in palestra, invece, suo malgrado, spesso stazionava Ronaldo, sfortunatissimo nei suoi 18 mesi di avventura rossonera; che dire inoltre di Kakà, sbarcato come un timido studentello e poi divenuto leader e trascinatore; e per concludere, allora, c’era pure Emerson, giunto forse troppo tardi e capace solo di tanto di dare il suo contributo. L’assoluta novità è stata l’ultima stagione, quella vissuta con un brasiliano in panchina, ovvero quel Leonardo capace di rilanciare al massimo un Ronaldinho, che sembrava perduto a certi livelli. Lui, invece, ce l’ha fatta e, non a caso, era stato lui a indicare Luis Fabiano come rinforzo ideale. Lo diventerà con un anno di ritardo.
Fonte: Corriere dello Sport
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