ROMA – L’invidia della vuvuzela. Negozianti, ambulanti, tifosi, curiosi, masochisti romani aspettano con ansia un carico di diecimila trombette in arrivo da Napoli domani, si mormora tra le bancarelle, in leggero ritardo su Italia-Nuova Zelanda. Prezzo previsto: 10 euro. Un piccolo ma significativo giro d’affari se venissero— come è probabile— dalla Cina, produttrice del 90 per cento delle vuvuzela in circolazione. Il gruppo Jiying Plastic Product Corp, della provincia dello Zhejiang, ne ha già sfornate un milione, di 37 tipi diversi, al costo per i grossisti di 2 yuan a pezzo: 0,24 euro. È andata meglio ai milanesi che sono riusciti a conquistare la trombetta gratis e Doc, distribuita dall’Ente del turismo sudafricano. Al momento ne sono arrivate diecimila e ne sono state rumorosamente sparse per la città almeno un terzo, venerdì scorso. Ressa di centinaia di persone davanti alla South Africa House di viale Montenero, code di oltre un’ora. Sul vetro l’adesivo «Entra e ritira la tua vuvuzela», un tagliando a testa, una trombetta di plastica in regalo, verde, arancione, gialla o bianca. Insulto politico («È più noioso di una vuvuzela»), minaccia sindacale (venerdì ne erano armati lavoratori in protesta davanti a Palazzo Chigi), bandita da Wimbledon e dallo Yankee Stadium, si discute pure di non farla entrare nel campionato italiano. L’inventore, il 37enne neomiliardario Neil Van Schalkwyk, ha fatto mea culpa e ne ha annunciata una versione meno assordante. Resta l’oggetto più desiderato della stagione. Già avvistati venditori abusivi a Milano, fiorente il commercio su Ebay, la suoneria che ne imita il fischio è tra le più scaricate sull’Iphone.
Fonte: Corriere della Sera
Redazione Calciomercatonews.com