Sudafrica 2010, il vero protagonista è…il freddo

JOHANNESBURG (Sudafrica) – Le temperature “polari” sudafricane non se le aspettava nessuno. Partite giocate con guanti e sciarpa sono eventi del tutto singolari per un Mondiale, ma non necessariamente negativi. Il prof. Zeppilli, responsabile del settore medico di Coverciano infatti dice: “Meglio questo inverno africano del­l’estate torrida e umida che trovammo negli USA nel ‘94. Quel caldo impediva ai calciatori di recuperare, si disidra­tavano completamente e fu un bel pro­blema rimetterli in sesto. Il freddo aiu­ta invece a reintegrare le energie, a re­cuperare più rapidamente. Ci sono i pro e i contro. Giocare a zero gradi come l’altra sera non fa bene, può creare pro­blemi ai muscoli, richiede al fisico uno sforzo maggiore. Sicuramente il riacu­tizzarsi della sciatica a Buffon è da mettere in relazione con il clima rigido e con la forte umidità serale. L’ideale sarebbe un mondiale in primavera o con un clima fresco, non afoso. Quattro anni fa in Germania è stato ideale: sal­vo eccezioni, nè troppo caldo e mai freddo“.

Daniele Berrone – www.calciomercatonews.com

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