ROMA – Pesanti condanne, in riforme della sentenza di primo grado, sono state chieste oggi per Luciano Moggi e per suo figlio Alessandro dal procuratore generale Alberto Cozzella, al processo d’appello contro i dirigenti della ‘Gea World’, la società che curava le procure di numerosi calciatori. Cozzella sostenendo che il reato di associazione per delinquere escluso in primo grado dal Tribunale, è pienamente sussistente, perciò ha chiesto la condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione per Luciano Moggi (in primo grado aveva avuto 1 anno e 6 mesi), 4 anni per Alessandro Moggi (1 anno e due mesi), 2 anni e 4 mesi per Francesco Zavaglia (assolto in primo grado), 1 anno e 4 mesi per Davide Lippi, figlio del ct della Nazionale, (assolto in primo grado) e 8 mesi per Francesco Ceravolo (assolto).
Facendo sue le richieste di primo grado dei pubblici ministeri Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, Cozzella ha chiesto alla Corte presieduta da Giovanni Masi di condannare a pene più pesanti gli imputati essendo, come si è detto, pienamente sussistente, oltre ai reati singolarmente contestati agli imputati, l’esistenza di una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di illecita concorrenza, nonchè alla commissione di reati di violenza privata. In sostanza ai dirigenti della Gea che gestiva la procura di numerosi calciatori già affermati o bene avviati alla professione era stato contestato di aver agito in regime di monopolio attirando gli atleti nella società anche con pressioni e minacce. La prossima udienza si svolgerà il 29 settembre davanti alla prima Corte d’Appello.
(Fonte ‘Adnkronos’)
Luca Brivio – www.calciomercatonews.com