JOANNESBURG (Sudafrica) – «I nonni portano i nipotini ai giardini, tu in cambio mi porti al mondiale». Nonno Diego Armando Maradona ha scelto una foto che lo ritrae, di spalle, su un campo di calcio, insieme al nipotino Bejamin, figlio di Gianina Maradona e dell’attaccante dell’Atletico Madrid e della sua nazionale Sergio Aguero, accompagnata da questa dedica. Aprendo la sua conferenza stampa odierna Maradona ha messo la foto del nipote accanto al microfono ed ha spiegato che la considera il suo portafortuna. E aggiunge una battuta accennando al futuro del bambino: «Visti da dietro siamo già uguali». Maradona dal bunker del Centro di alto rendimento dell’Università di Pretoria, scelto quale quartier generale dell’Argentina al mondiale del Sudafrica, sprizza ottimismo da tutti i pori. «La squadra la comunicherò solo poco prima dell’inizio del torneo. Ho 23 belve disposte a lasciare il cuore sul campo – ha detto l’ex ‘Pibe de orò -. Sono felice per come vanno gli allenamenti, e di dividere ogni momento con i ragazzi, visto l’affetto con cui ci hanno salutato i tifosi». Maradona è sembrato un fiume in piena: «i giocatori si stanno allenando in un modo che mi fa paura, nessuno toglie mai il piede dall’acceleratore, in allenamento nessuno frena. Chi li fermerà? ». Alle critiche di chi sostiene che l’Argentina stia giocando poche amichevoli di preparazione, Maradona ha replicato così: «non mi preoccupa assolutamente arrivare al Mondiale senza amichevoli. Gli allenamenti che facciamo arrivano a livelli che non raggiungeremmo mai in partita, dove si rischia solo che qualcuno si infortuni. Aspettiamo tranquilli sapendo che ci sono ostacoli da superare». «Nessuno regala nulla – ha aggiunto il ct argentino -. È una competizione sana e feroce per conquistarsi il posto e questo aumenta il livello degli allenamenti. Il tempo ci darà ragione». Complessivamente l’Argentina passerà 18 giorni, dall’ amichevole-esibizione vinta contro il Canada all’esordio con la Nigeria a Johannesburg, senza una partita vera. Ma è anche l’unica nazionale che si è portata dietro degli sparring-partner, ovvero la nazionale under 20, un’intera squadra di 16 elementi, i cui componenti sono stati scelti tenendo conto delle caratteristiche fisiche e tecniche di Nigeria, Corea del Sud e Grecia, le avversarie del girone di qualificazione. Per questo Maradona non ha dubbi: «con l’aiuto di Dio faremo un grande Mondiale, questa nazionale merita la finale».
fonte: leggo.it
La Redazione di Calciomercatonews.com
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