MILANO – I tifosi rossoneri, che mi considerano uno di loro, in questi giorni mi manifestano il loro disappunto. Contestano la mancanza di investimenti e di un progetto tecnico adeguato. Io penso invece che Berlusconi e Galliani meritino fiducia e riconoscenza a vita per le loro capacità e storia. Il tifoso milanista non deve essere ingrato. L’epoca dei mecenati è terminata. Oggi una parte della tifoseria si augura l’arrivo di un magnate arabo o russo che immetta denaro fresco. Non sanno che fra pochissimi anni entrerà in vigore il fair play finanziario, una regola dell’Uefa che impedisce ai dirigenti di ripianare i debiti e che consente ai club di investire unicamente per quanto il bilancio permetterà. Solo le società virtuose potranno partecipare alla Champions ed Europa League, e i dirigenti capaci saranno più decisivi dei dirigenti ricchi. Occorreranno club sempre più organizzati e all’avanguardia, e chi potrà essere più avveduto e competente di Berlusconi e Galliani? Chi potrà conoscere meglio di loro le esigenze e la storia del Milan? Credo nessuno. Ancora una volta Berlusconi ha prevenuto i tempi e si sta organizzando di conseguenza: vuole che il club vada avanti con le proprie gambe. Sono d’accordo con lui. La preoccupazione dei tifosi riguarda anche il progetto tecnico che definiscono non sempre lineare. Mi dicono: se non si possono spendere soldi, perché si sono fatti contratti tanto lunghi a giocatori avanti negli anni? E se non si possono sprecare denari perché negli ultimi anni si è puntato su molti in fase discendente? Per la prima domanda la risposta è relativa alla gratitudine e riconoscenza del club verso giocatori che hanno vinto tutto. Per quanto concerne la seconda, la risposta è la seguente: forse nel tempo il club ha sempre più pensato che il calcio non fosse uno spettacolo collettivo, e il gioco dovesse nascere dall’attività individuale più che dal copione. Però la grande abilità di Berlusconi, Galliani e Ancelotti, unita all’acquisto di giocatori al top hanno consentito di avere successo. La cosa è peggiorata nel momento in cui Berlusconi, anche per la sua posizione politica, si è stancato di «buttare soldi» , e invece di acquistare figure al top ha cominciato a ingaggiare campioni che avevano già espresso il meglio di sé. Oggi la società è ostaggio della sua generosità e dovrà aspettare la scadenza dei contratti (11) per avviare un processo di rinnovamento. Solo Berlusconi e Galliani potranno iniziare un nuovo ciclo. Tifosi rossoneri, abbiate fiducia e rispetto per chi vi ha fatto sognare per vent’anni, ritorneranno i bei tempi.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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