TORINO – Nessuna opera, che non abbia un animo ed una genesi aggressiva, può esser definita un capolavoro. Il pensiero futurista, sintetizzato ideologicamente da Filippo Tommaso Marinetti, non può che aver accelerato il pensiero progressista di una squadra, la nuova Juventus, protagonista di una genesi al momento assai lenta, quanto foriera di numerose novità. E non solo all’interno dell’entourage dirigenziale, con i sacrifici di Secco, Bettega, Castagnini e del responsabile medico Goitre, ma anche tecnico. In ragione delle variazioni che andranno ad intaccare, ed a riassettare, la nomenclatura di un organico nel quale vi saranno, al netto di tutte le operazioni, più cessioni che acquisti. Persino per il groviglio di onesti rincalzi, utili nella gestione Ranieri, quanto disastrosi in quella targata Ferrara, in caso di offerte degne di tal nome, non è infatti annunciata alcuna resistenza. L’insospettabile Manninger, ad esempio, portiere affidabile fra i pali, quanto timoroso nelle uscite, caratteristica che il neo tecnico Del Neri avrebbe addirittura accentuato nel corso dell’ultima riunione tecnica con il direttore generale Marotta, potrebbe esser ceduto. Anch’egli travolto dalla folata di novità che andranno ad incidere, e non poco, sulla genesi del nuovo assetto tecnico. Magari al Milan, in cerca di un secondo affidabile per il dopo Dida, o magari alla Sampdoria, in caso di ritorno di Storari a Milano.
Senza dimenticare gli addii, già maturati, come da contratto, di Chimenti, per il quale l’amico Buffon avrebbe chiesto un reintegro in veste di preparatore dei portieri, e Cannavaro, vicino al ritiro al termine dei Mondiali. Sul fronte arrivi, nonostante le smentite, diplomatiche, oramai abbandonata la pista Dzeko, accordatosi con il munifico Manchester City, pronto a versare nelle casse della società gestita dal colosso automobilistico Wolkswagen qualcosa come quaranta milioni, il nuovo bomber bianconero sarà Giampaolo Pazzini. Le pressioni di Del Neri, la disponibilità di Marotta a riappropriarsi di una propria felice intuizione di mercato, consentiranno alla Juventus di ingaggiare uno dei più promettenti, ma non ancora decisivi, attaccanti del panorama italiano. Riappropriatosi dello scettro di bomber, smarrito a Firenze anche a causa di incomprensioni con Prandelli, il giovane attaccante toscano ha ritrovato a Genova, sponda blucerchiata, il feeling smarrito con la rete. Anche, se non soprattutto, grazie alla presenza di Cassano, deliziosa spalla in grado di agevolare ogni punta al proprio fianco.
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