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La storia del calciomercato, 31 maggio 1998, la Gazzetta: “I soldi convincono Ancelotti: verso il si’ al Fenerbahce”

Vi proponiamo oggi un articolo risalente al 31 maggio 1998, che parlava di un imminente accordo tra Carlo Ancelotti ed i turchi del Fenerbache.

FELEGARA (Parma) – Appuntamento alle ore 15 al casello dell’autostrada di Fornovo di Taro, sulla Parma – La Spezia. Carletto Ancelotti arriva puntuale ad accogliere i suoi ospiti per accompagnarli nella sua villa – castello. E che ospiti! Sono tre signori molto distinti, giacca elegante, cravatta piuttosto vistosa (un pugno nell’occhio, per intenderci), giunti da Istanbul per convincere il tecnico a firmare il contratto con il Fenerbahce. Si sale sulle colline, l’aria e’ frizzante, il cane Ringo Terzo abbaia ma non morde. Nel campo da tennis, di fianco alla casa, la signora Luisa Ancelotti sta sfidando un’amica. I gentiluomini di Istanbul sorridono e porgono un mazzo di fiori. “Grazie, che bel pensiero!”. E poi sotto con le battute, le volee, i pallonetti. Mentre si gioca la partita e dalle finestre rimbalzano urla e risate, Ancelotti e i signori del Fenerbahce si siedono nel salotto e parlano. Argomento: il contratto, la durata, i soldi, le garanzie tecniche. Tutto, insomma. La riunione dura due ore e mezzo, una maratona per un tipo sbrigativo come Ancelotti. Ma questi turchi ci tengono a mettere in chiaro ogni dettaglio: puntano forte sull’allenatore scaricato dal Parma, vogliono costruire attorno a lui la squadra del futuro. E sono disposti a svenarsi pur di avere i servigi dell’allievo di Arrigo Sacchi. La proposta economica e’ strabiliante: 4 miliardi e mezzo per una stagione, piu’ 1 miliardo di premio se vince lo scudetto, piu’ 200 milioni per ogni turno Uefa superato. Un contratto blindato. A pensarci un attimo, il Topkapi, il diamante piu’ grande del mondo custodito in un museo di Istanbul, e’ quasi una sciocchezza. “Ancelotti come il Topkapi”, gridano le televisioni e le radio turche, eccitati tutti dal fatto di poter avere un allenatore del calcio piu’ prestigioso del continente. Ma Ancelotti nicchia. Il presidente del Fenerbahce si chiama Aziz Yildirim, e’ un architetto titolare di una serie di aziende che lavorano sul territorio turco e in Pakistan. Più conosciuto come il Paperon de’ Paperoni di Istanbul. Per la squadra di cui e’ diventato proprietario da poco tempo e’ disposto a spendere un bel gruzzolo di soldi (non lire turche, ma dollari). I dubbi di Ancelotti riguardano la situazione ambientale: non conosce nulla della citta’ (il tecnico c’e’ stato una sola volta), lo spaventa la prima avventura all’estero. Fosse per lui, forse, aspetterebbe un anno e poi sceglierebbe la migliore soluzione in Italia. Certo che l’offerta e’ allettante… Dopo due ore di discussioni, il presidente Yildirim riesce a strappare una promessa ad Ancelotti: “Signor Carlo, venga a Istanbul, venga a vedere se le piace la citta’, puo’ anche scegliere la casa se vuole…”. “Vabbe’, andiamo a fare questo giretto a Istanbul e poi prendiamo la decisione…”. La signora Luisa sorride. Lei spinge per la soluzione Fenerbahce, perche’ sarebbe un’esperienza umana straordinaria e perche’ Carletto potrebbe continuare ad allenare a livello europeo (il Fenerbahce partecipa alla coppa Uefa). Ancelotti e la moglie voleranno a Istanbul lunedi’, con un aereo privato messo a disposizione dal signor Yildirim. Le perplessita’ dell’allenatore riguardano soprattutto la famiglia: stare un anno lontano dai figli non e’ semplice. Ancelotti ha chiesto al Fenerbahce di poter usufruire di tutto lo staff tecnico che aveva a disposizione a Parma: il vice Giorgio Ciaschini, il preparatore dei portieri William Vecchi, il preparatore atletico Giovanni Mauri, l’osservatore personale Luigi Lasala. “Nessun problema” ha risposto il presidente turco. E ci mancherebbe altro… Figurarsi se si fermavano di fronte a questa richiesta, i turchi. Il maestro Sacchi a Madrid (sponda Atletico), l’allievo Ancelotti a Istanbul (sponda Fenerbahce): i profeti del 4 – 4 – 2, ripudiati dall’Italia, si preparano all’avventura straniera. A suon di miliardi. Per Carletto, se accettera’, si tratta del contratto piu’ sontuoso mai proposto a un tecnico italiano. Mica male se si considera che la sua stagione a Parma e’ stata fallimentare… Ultima curiosita’: i dirigenti turchi, pur di ingaggiare Ancelotti, sono passati sopra anche alla religione musulmana. Quando il tecnico si e’ presentato con un cabaret di fette di salame per dare il benvenuto, il presidente ha risposto: “Non mangiamo carne di maiale, ma se lei accetta le nostre proposte possiamo fare uno strappo alla regola…”.

Fonte: L’archivio della Gazzetta dello Sport

La redazione di www.calciomercatonews.com

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