TORINO – Il calcio italiano a volte dimostra di essere smemorato. La Juventus, dopo l’ultimo orribile anno, ha deciso di voltare pagina allontanando Alessio Secco e prendendo Marotta, ovvero come cambiare un’utilitaria con una Ferrari fiammante. Non solo, scottata dall’idea di piazzare un giovane rampante sulla panchina, Ferrara, ha deciso di puntare su un sergente di ferro, visto che nella rosa bianconera troppi senatori da troppo tempo “governano” in maniera indisturbata. La scelta di Delneri non è stata apprezzata da molti tifosi bianconeri e da molti addetti ai lavori, qualcuno aveva già immaginato di poter vedere uno spagnolo, Benitez, sulla panchina bianconera, dimenticando che gli 80 milioni di euro promessi da Andrera Agnelli per il prossimo calciomercato, sarebbero bastati solo a garantire lo stipendio alla schiera di collaboratori del “mago iberico”, che a dirla tutta, in Inghilterra non ha mai vinto un campionato. Personalmente trovo inspiegabile le titubanze nei confronti di Delneri, ricordate il miracolo Chievo? Bene, aldilà dei meriti dei giocatori, quel “giocattolo” spettacolare fu costruito dal tecnico friulano. Qualcuno ha voluto rinfrescare la memoria dei “calciofili” rispolverando le tre disfatte di Delneri: la prima in Portogallo, con il Porto, peccato che in terra lusitana il tecnico italiano non ha neanche cominciato il campionato. Motivo? Quel Porto Campione d’Europa con Mourinho, era pieno zeppo di senatori molto influenti, che detestavano il modulo tattico di Delneri. Risultato? Licenziato ancor prima di cominciare, certamente non un fallimento. Secondo episodio: Delneri accetta di prendere il posto di Voeller sulla panchina della Roma, 24 partite con risultati altalenanti, si dimette visto che a Trigoria c’è aria di contestazione, con un Cassano indisciplinato come non mai e con una rosa poco motivata. Certamente anche l’allenatore friulano avrà compiuto degli errori, anche perchè la sfortuna lo accompagna anche a Palermo, dove si scontra con il vulcanico Zamparini, che lo esonera dopo pochi mesi, salvo poi “scusarsi” quattro anni dopo per il pessimo trattamento riservato a Delneri. Prova disperatamente a salvare il Chievo naufragato nelle zone basse della classifica con il tecnico Pillon, ma non riesce nell’impresa. La carriera di Delneri riprende con l’Atalanta, con cui ottiene due salvezze memorabili e soprattutto con la Sampdoria. Con la formazione blucerchiata al primo anno ottiene la qualificazione ai preliminari di Champions League, frutto di un lavoro preciso e meticoloso con un calcio spettacolare e organizzato. Non solo, anche il suo rapporto con i giocatori di talento, Cassano, migliora momento dopo momento usando sia il bastone che la carota. Un tecnico esigente che ha bisogno della fiducia della società e dell’ambiente, non ha paura di prendere decisioni forti (vedi l’esclusione di Cassano in questa stagione) ed è convinto del proprio lavoro.
Ai tifosi della Juventus vorrei ricordare che nel 94′, l’allora dirigenza bianconera ingaggiò un certo Marcello Lippi, ottima stagione alla guida del Napoli ma con un passato non certo da primo della classe con gli esoneri a Siena ed a Cesena.
Claudio Ruggieri – www.calciomercatonews.com
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