Bayern Monaco-Inter, l’editoriale di Monti

MILANO – E’ la fotografia sfavillante di un sogno che si avvera: la partita perfetta, coronamento di una stagione senza eguali per i colori nerazzurri. Dopo la Coppa Italia e il campionato, la Coppa dei Campioni. E tre! Chiamatelo “fattore 3M”: Moratti, Mourinho, Milito. Il “triplete” che da noi non era ancora riuscito a nessuno ha tre padri che cominciano per emme. Ma uno solo, sempre lui, ha messo il sigillo decisivo in campo. Il primo gol che infiamma il Bernabeu è un capolavoro argentino. Scatto in profondità, controllo e, prima del tiro, un impercettibile passo di danza che manda in tilt gli avversari e libera la porta. Tango Hesitation lo chiamano, un movimento sublime un cui tutto – il ritmo, la passione e anche un pallone – rimane sospeso per una frazione senza tempo. Arte e struggimento: il piede e il volto di Diego Milito. Ora la Champions torna nella bacheca dell’Inter 45 anni dopo l’ultimo memorabile trionfo dell’armata di Herrera. I padri non saranno più costretti all’adorazione nostalgica di una foto in bianco e nero, i figli non dovranno più mandare a memoria una formazione senza volto: Sarti, Burgnich, Facchetti… I loro eroi, adesso, hanno nomi e sembianze ben conosciute: da Mourinho a capitan Zanetti, 700 partite da campione e galantuomo, a Maicon, Sneijder, Eto’o e tutti gli altri. Questa Champions è anzitutto per loro, le migliaia di ragazzi che a Milano, in piazza Duomo, hanno consumato le ore d’attesa e gli interminabili novanta minuti più recupero in attesa del futuro senza aver vissuto le glorie del passato. Ma questo trofeo è anche per un vecchio ragazzo che l’aveva sfiorato quand’era nelle mani di suo padre. E oggi può stringerlo con orgoglio perché è tutto suo. Complimenti, Massimo Moratti: la Grande Inter, la tua Inter, è davvero tornata.

Fonte: Gazzetta dello Sport

Redazione Calciomercatonews.com

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