MILANO – È arrivato il giorno che Moratti ed i tifosi aspettavano da una vita. Questa sera si saprà chi è la più forte di Europa. Sono giunti in finale Inter e Bayern, non considerate fra le favorite. I nerazzurri hanno dovuto eliminare due grandi d’Europa come i campioni in carica del Barcellona ed il fortissimo Chelsea. Più agevole il cammino dei tedeschi. Quando si raggiunge un tale traguardo è evidente che tutte le componenti (società, allenatore e giocatori) hanno funzionato al meglio. In questi giorni la domanda che mi rivolgono più frequentemente è: chi vincerà? Non so prevedere il futuro e, in questo caso, è ancora più complicato per il valore delle contendenti e per l’equilibrio emozionale che potrebbe condizionarne l’esito. L’attenzione può essere un plusvalore che aumenta le qualità intellettive, percettive e fisiche, ma potrebbe essere anche un freno che non permette di esprimersi al meglio. Lo stato di forma, le conoscenze, il gioco e la collaborazione in campo sono determinanti per indirizzare queste energie nascoste. Pertanto il lavoro tecnico/tattico/fisico che Mourinho e Van Gaal avranno svolto e l’attenzione che i giocatori avranno posto durante la stagione sarà decisivo. È vero che gli allenatori non vanno in campo, ma neanche il direttore di orchestra suona o il regista recita. Ma non credo che il loro ruolo sia di minore importanza. L’allenatore è l’ideatore del gioco, colui che scrive il copione e attraverso la didattica e gli allenamenti lo porta sul campo. I giocatori interpreti abili ed illuminati. E tra Mou e Van Gaal chi ha scritto il copione più suggestivo, efficace e vincente? In fase offensiva i tedeschi posseggono un migliore possesso palla e una migliore dislocazione sul terreno pur con interpreti di valore inferiore ai nerazzurri. Però gli uomini di Mou hanno una varietà di soluzioni superiore e una qualità individuale migliore. Eto’o, Milito, Pandev e Sneijder hanno caratteristiche tecniche, di rapidità ed abilità nel dribbling che possono mettere in difficoltà una difesa individualmente normale e collettivamente non sempre ben posizionata. Quindi per i nerazzurri (Milito ecc.) saranno importanti gli smarcamenti e il ricevere palla in movimento. In fase offensiva i nerazzurri si fanno preferire per una migliore organizzazione collettiva e per valori individuali superiori. Però l’Inter dovrà stare attenta ai tagli di Altintop ed ancora di più alla velocità, ai dribbling e ai tagli di Robben. Una squadra corta, aggressiva che impedisca di rifornire i propri campioni (Robben, Muller ed Olic) e che sia pronta ai raddoppi. I nerazzurri devono fare uscire gli avversari, per avere più spazi, aggredirli sul centrocampo. Velocità e pressing possono essere la chiave vincente. È difficile fare previsioni, bisognerà valutare lo stato di forma di Milito e Sneijder, due splendidi interpreti del gioco di José. In ogni caso vedo l’Inter favorita per una migliore organizzazione difensiva, per una qualità individuale superiore e per una maggiore fantasia e duttilità di Mourinho sul pur bravo ed ortodosso Van Gaal.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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