MILANO – Non sarà super come il Barça di Laporta-Guardiola-Messi. O glamour come il Chelsea di Abramovich-King Carlo-Drogba. E non ha neppure il fascino del Manchester di Rooney e del patriarca Ferguson. Ma intanto il vecchio Bayern di Monaco è a Madrid a giocarsi l’ottava finale di Champions, mentre i citati condomini del gotha pallonaro si accomoderanno davanti alla tv. Topica di Ovrebo a parte, la banda di Van Gaal ha fatto a pezzi la Juve a Torino in una partita che non aveva domani; ha avuto ragione dello United dopo essere stato sull’orlo del precipizio; ha camminato sul Lione, chiudendo con un «torello». È comprensibile, dal punto di osservazione di un interista che ha visto la propria squadra eliminare Chelsea e Barcellona, considerare il Bayern un avversario più abbordabile. Ma mettiamoci nei panni di un tifoso di Monaco che sta aspettando la partita del Bernabeu gustandosi una birra da Franziskaner, in Residenzstrasse, o un cappuccino (Monaco è la città più italiana della Germania) da Schumann’s, in Maffeistrasse: in fondo l’Inter ha giocato l’ultima finale 38 anni fa (il Bayern nel 2001: vittoria sul Valencia), l’ultima Coppa Campioni vinta dai milanesi risale al 1965 e in totale ne ha in bacheca due, contro le quattro dei «rossi» (soltanto Real, Milan e Liverpool hanno raccolto di più). Sì, meglio l’Inter del Barcellona… Certo, in campo non vanno gli albi d’oro. Ma se la «Bild » – quotidiano tedesco da 3,8 milioni di copie – si interrogava nei giorni scorsi sul Bayern più grande di sempre, accostando quello attuale alla mitica squadra degli anni Settanta e a quella vincitrice dell’ultima Champions, un motivo ci deve pur essere. Nemmeno al gruppo leggendario di Beckenbauer-Muller-Maier (tre Coppe Campioni di fila, dal 1974 al ’76, e spina dorsale della Germania campione d’Europa nel ’72 e del mondo nel ’74) o a quello solidissimo di Effenberg-Khan-Scholl del 2001 riuscì l’impresa che potrebbero centrare i vari Robben, Olic, Van Bommel, Lahm, Van Buyten e Schweinsteiger: la tripletta campionato-coppa di Germania-Champions. Il destino si è divertito a mettere di fronte due squadre che possono entrare nella storia attraverso la stessa porta, quella appunto della tripletta. L’Inter in Italia, il Bayern in Germania: nel libro dei record c’è soltanto uno spazio. Anche per Mourinho e Van Gaal: apprendista stregone e stregone ai tempi del Barcellona. Si ritrovano stasera, faccia a faccia: sfida all’ultima magia.
Fonte: Gazzetta dello Sport
Redazione Calciomercatonews.com
Situazione di mercato molto complessa che potrebbe risolversi nella sessione di gennaio: il club di…
Thiago Motta e la Juve si sentono traditi dal pupillo dell'ex tecnico del Bologna che…
Tremenda notizia per il giovane talento costretto a ritirarsi a soli 19 anni a causa…
Il Milan ha messo gli occhi addosso al suo prossimo acquisto, gioiello seguito non solo…
Lele Adani e Antonio Cassano si sono scontrati parlando della Juventus e del mercato dei…
Nuova destinazione choc per Pep Guardiola: il tecnico catalano può lasciare il Manchester City dopo…