MILANO – Solo Madrid e il suo tempio, il Santiago Bernabeu, “peseranno” la stagione dell’Inter. Una stagione fin qui esaltante che alle 22.30 circa di sabato può davvero entrare nella storia. La doppietta in campo nazionale è già una rarità (ci sono riusciti solo la Juve nel ’61 e nel ‘95, il Napoli nell’87, la Lazio nel 2000 e l’Inter nel 2006), aggiungerci la ciliegiona della Champions sarebbe impresa mai vista da queste parti. Smorzerei invece l’aura di leggenda che sta rivestendo i cinque scudetti consecutivi vinti dai nerazzurri. Non tanto e non solo per la “liceità” di quello più o meno cartonato del 2006. Di squadre che davvero hanno scritto la leggenda del nostro calcio credo ce ne sia stata una e una soltanto: il Grande Torino. Con tutto il rispetto per il pokerissimo della Juve anni Trenta (quella di Combi, Rosetta, Calligaris eccetera eccetera), l’impresa granata vale molto di più. Perché quei cinque scudetti furono vinti (anzi, stravinti) con in mezzo la guerra (non si giocarono i campionati 1943-44 e 1944-45). E perché solo il Fato vinse quegli straordinari eroi di granata vestiti quel triste e tragico 4 maggio 1949 sul Colle di Superga.
Non c’è ovviamente la controprova, ma senza la guerra e lo schianto fatale quel Grande Torino di scudetti ne avrebbe potuti tranquillamente vincerne una decina. Consecutivi. D’accordo Julio Cesar, Maicon, Zanetti eccetera eccetera è una dolce litania. Ma vuoi mettere Bacigalupo, Ballarin, Maroso: Grezar, Rigamonti, Castigliano; Menti, Loik, Gabetto, Valentino Mazzola, Ossola?
fonte: sportmediaset.it (articolo di Matteo Dotto)
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