MILANO – «Un nuovo stadio a Milano? Certo, ora si può pensare di realizzarlo? Vendere San Siro? Ora si può anche ragionare. L’importante è che arrivi presto la nuova legge Crimi sugli impianti di proprietà in discussione alla commissione della Camera. E’ lo strumento ideale per far eccellere Milano come altre capitali del mondo sportivo che possono far leva su questi gioielli»: parlano così all’Urban Center della Galleria Vittorio Emanuele gli assessori allo sviluppo del territorio, Carlo Masseroli, e allo Sport, Alan Rizzi che hanno inaugurato «Stadio, non solo sport» che mostra nel salotto della città i modelli originali di impianti modello provenienti da dieci Paesi. Dal Camp Nou di Barcellona caro ad interisti e milanisti al Bernabeu che ospiterà la finale Champions, dal nuovo Wembley, allo stadio Olimpico, dall’EmirateS di Londra all’Allianz Arena di Monaco. Sono passati soltanto pochi mesi da quando Rizzi si sbilanciò: «Milano il suo stadio ce l’ha. Altri non se ne possono costruire». Cos’è cambiato? Rizzi: «Non sono io che faccio retromarcia, è il Parlamento che finalmente ha deciso di ingranare una marcia in più per varare una legge che permetterà a Milano e all’Italia di mettersi al pari degli altri Paesi. Senza la legge, il Comune non può vendere San Siro. E non può concedere quelle licenze commerciali che possono far realizzare un altro impianto privato. Al di là dell’assegnazione dell’Europeo, la legge Crimi è necessaria per lo sviluppo». Masseroli specifica: «In Consiglio comunale stiamo discutendo il nuovo piano di sviluppo del territorio e lo stadio (o gli stadi) ha un ruolo centrale come struttura che vive per la comunictà 24 ore tutti i giorni». Gli assessori hanno poi calcolato che «la semifinale Inter-Barcellona ha portato aMilano 14 milioni di indotto e 80 quelli garantiti dalla stagione di Inter e Milan. E presto vogliamo qui la finale Champions».
Fonte: Gazzetta dello Sport
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