MILANO – L’ultima volta che era stato in campo a San Siro aveva lanciato con rabbia la maglia dell’Inter, si era preso insulti dai tifosi, calci dai compagni e uscendo dallo stadio qualcuno aveva anche provato ad aggredirlo. Stavolta, a poco più di due settimane di distanza, Mario Balotelli ha ricevuto solo applausi.
Niente cori da parte della Curva Nord (il giocatore era stato avvertito via telefono nei giorni scorsi ed era preparato), ma i segnali di disgelo ci sono. Non è dato di sapere se contribuiranno a fargli cambiare idea, ovvero a fargli decidere di restare all’Inter anche in futuro (al momento le chances che parta sono nettamente superiori e sia in Italia, sponda Milan, sia oltre Manica sono molte le squadre che seguono con attenzione la vicenda), ma intanto ieri il numero 45, presentatosi con la mano destra fasciata a causa di un infortunio in allenamento, ha vissuto un pomeriggio sereno firmando il gol che gli ha permesso di stabilire il suo record stagionale di reti (11: 9 in campionato, 1 in Champions e 1 in Coppa Italia). Dietro la Juventus (4 centri), il Chievo è la sua vittima preferita e negli ultimi 3 incontri con i gialloblù ha sempre battuto Sorrentino (nel 2-2 del 9 maggio 2009, nel blitz veronese, 0-1, del 6 gennaio scorso e ieri). E poco importa se a Torino i tifosi della Juventus dedicavano striscioni celebrativi a Totti e cantavano il solito odioso coro contro Supermario. Ormai Balo non fa più caso alle offese che gli arrivano dalla curva bianconera e ieri sera ha festeggiato il ritorno al gol che gli mancava da un mese insieme alla famiglia nella sua Concesio. Oggi e domani come i compagni usufruirà di 48 ore di riposo prima di tornare alla Pinetina mercoledì per preparare le due «finali» rimaste, ma lo farà con uno spirito diverso rispetto al 20 aprile scorso, l’ultima volta in cui era stato protagonista “negativo” a San Siro, in Inter-Barcellona.
Fonte: Corriere dello Sport
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