VERONA – Strano destino quello di Luca Campedelli come presidente del Chievo e tifoso dell’Inter alla vigilia di una di quelle partite che possono valere un campionato, almeno per una delle due squadre in campo. Ma Campedelli, poche parole e fare concreto, non lascia margini a dubbi: «lo sapete, sono interista, ma solo per 36 partite l’anno». Quelli che mancano all’appello sono i due scontri diretti; per questi c’è spazio nel suo cuore e nelle sue speranze di un risultato utile solo per il Chievo. Quando parla, il presidente veronese esprime felicità per quello che la squadra guidata da Mimmo Di Carlo è riuscita a raggiungere, quello «scudetto» che si chiama salvezza. Campedelli ne va fiero. C’è una salvezza anticipata, ma c’è anche un ambiente dove si lavora e si cresce: «siamo ancora in serie A e abbiamo un grande vivaio. Meglio di così». L’Inter è alle porte, dopo ci sarà l’ultima di campionato con la Roma, e la squadra scaligera può essere l’ago che fa pendere il tricolore su Milano o la capitale. Il presidente però guarda ai risultati raggiunti: «in questi giorni davvero sto pensando al grande lavoro fatto in questi anni. Al percorso che ci ha portato ad essere una società apprezzata in tutta Italia, una società che rappresenta una regione in serie A, che si è conquistata il diritto di giocare il nono campionato della storia in serie A. E che, dietro, ha un serbatoio di ragazzi che tante società ci invidiano. Quest’anno, ad esempio, hanno debuttato in A Sbaffo e Hanine, non è poco. Due ragazzi sui quali è giusto contare, ma che rappresentano la punta dell’iceberg. Dietro, ce ne sono tanti altri, già nazionali di categoria, ragazzi preparati, figli di un grande lavoro e di una programmazione seria». Serietà è la parola d’ordine e con questo imperativo il Chievo domenica a San Siro affronterà l’Inter. «Su questo non c’è dubbio – commenta Campedelli – il Chievo onorerà tutti gli impegni da qui al termine della stagione». Sulla professionalità dell’undici veronese giura Domenico Di Carlo. «Intanto – dice – arrivarci a queste due ultime sfide di campionato senza assilli di classifica è di per sè già una bella cosa. È, credo, la testimonianza del grande lavoro della squadra in questa stagione. Penso che in questo momento l’Inter sia la squadra più forte in Europa. Noi, però, giocheremo con orgoglio. Perchè se il Chievo gioca da Chievo può sempre fare bella figura. Anzi, noi il nostro scudetto l’abbiamo già vinto, ma certamente non andiamo a Milano, nè tantomeno aspettiamo la Roma, demotivati. L’impegno dei ragazzi in settimana è stato ottimo, nessuno ha staccato la spina. Abbiamo qualche infortunio, ma chi va in campo onorerà al meglio il Chievo e il suo lavoro».
fonte: ansa.it
La Redazione di Calciomercatonews.com
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