Editoriale: l’Inter come il Milan di Sacchi e il grande Real, ma solo se vince la Champions…

L’Inter di Mourinho ha la possibilità di entrare nella storia. Se riuscisse a vincere Scudetto e Champions, non solo sarebbe la prima italiana a riuscire nel “triplete”, ma potrebbe entrare a far parte dell’Olimpo del calcio. I paragoni si sprecano, proviamo a capire quali sono “gli squadroni” con cui l’Inter viene paragonata.

Il Milan di Arrigo Sacchi: Conosciuto come il Milan degli olandesi, faceva della solidità in difesa la sua arma vincente. Nella doppia sfida di Champions l’Inter ha dimostrato una solidità assoluta, contando su due centrali impenetrabili ed un Maicon straripante. A centrocampo Cambiasso non è Rijkard ma è comunque un grande incontrista. In fase offensiva all’Inter manca un grande solista come Van Basten, ma il trio Sneijder, Eto’o, Milito non teme molti rivali.

Il Real di Del Bosque: Il tecnico spagnolo ha guidato una corazzata vera e propria. Come tutti i Real (ad esclusione di quello di Capello), il punto forte era la fase offensiva. L’Inter di Mourinho è certamente più solida in difesa, ma quel Real Madrid rimane una delle squadre più spettacolari al mondo. Il tridente Zidan, Figo, Raùl metteva in difficoltà qualsiasi linea difensiva, in casa ed in trasferta. Sarebbe bello vedere una sfida tra quel Real e questa Inter!

La Juventus di Lippi: Una delle Juventus più forti di sempre. Solida e quadrata, era difficile da penetrare e difficilmente arrestabile in avanti. Non era una squadra di “galattici”, ma non aveva punti deboli. La rocciosa coppia difensiva (Ferrara-Montero) è paragonabile al duo Lucio-Samuel; a centrocampo Juve e Inter giocavano in maniera speculare, con forti incontristi a proteggere il lavoro di un fantasista. Mourinho ha Sneijder, Lippi aveva l’immenso Zidane. Le coppie offensive, infine, sono di primissimo ordine, complete e ben assortite.

Il Barcellona di Guardiola: A detta di tutti una delle squadre più forti di sempre. Verissimo, ma se la si affronta a viso aperto. Inter e Chelsea (nelle semifinali dell’anno scorso) hanno però dimostrati che giocando con accortezza ed intelligenza tattica si può vincere. La difesa nerazzurra è certamente superiore a quella blaugrana; il centrocampo con Xavi e Iniesta è difficilmente eguagliabile in fase di costruzione di gioco, ma allo stesso tempo non è solido come quello interista. L’attacco catalano è stellare, anche e soprattutto perchè guidato da uno dei più puri fuoriclasse della storia del calcio, Leo Messi. Anche la “pulce”, però, ha dimostrato di soffrire le asfisianti marcature italiane (proprio come Maradona marcato da Gentile nel 1982), mentre Milito ha trovato la via del goal a San Siro e ha tenuto sulle sue spalle l’attacco interista al Camp Nou.

Daniele Berrone – www.calciomercatonews.com

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