MILANO – L’Inter, grande protagonista dell’anno in campo internazionale e nazionale, avrebbe meritato un altro avversario. Gli incolpevoli nerazzurri hanno dovuto giocare una partita surreale. Quel che è successo domenica sera all’Olimpico di Roma è stata una delle pagine più nere del nostro poco irreprensibile ambiente. La partita in realtà non è stata giocata, anche se diversi hanno fatto finta che tutto fosse normale e regolare. Spero per loro che sia solo ignoranza. Purtroppo lo spettacolo deve continuare in ogni caso. I tifosi più violenti e idioti hanno chiesto e minacciato i giocatori della Lazio perché perdessero. Pena: le botte. La maggior parte dei biancocelesti, non cuori di leone, li hanno accontentati. Ha perso lo sport, ha perso il calcio italiano. Lo spirito sportivo e la trasparenza sono crollate. Il mondo ride di noi e la nostra traballante credibilità ne esce ancora più umiliata. E non mi si dica che anche in Liverpool-Chelsea è accaduto lo stesso: non è vero. Alcuni anni fa successe che il derby Roma-Lazio venne sospeso da tre ragazzi scesi dagli spalti: decisero che il match non si doveva giocare. E non si giocò, nonostante il questore di Roma e il prefetto avessero «ordinato» il contrario. Uno schiaffo alle istituzioni sportive e non solo. Si vive in un ambiente sempre più violento, controverso, opportunista e senza regole. Di civiltà ce n’è sempre meno nei nostri stadi. Solo in tale contesto si poteva verificare questo triste spettacolo che ha offeso tutte le persone di buon senso. Mai mi era capitato di assistere a un’esibizione tanto avvilente. Domenica abbiamo perso tutti, perché i pesci stanno dove c’è l’acqua. E se possono succedere in continuazione atti contrari alle regole sportive, forse si è fatto poco per evitarlo. Questo imbarbarimento continuo ci porterà all’autodistruzione calcistica. Per favore, facciamo qualcosa per evitarla. Il rispetto, le regole, lo sport e la serietà devono ritornare al centro di tutto. Allontaniamo i violenti, gli opportunisti e tutti coloro che intrigano «pro domo sua», solo così potremo salvare lo sport più bello del mondo. Mi scuso con i lettori per non scrivere oggi di questioni tecniche, ma non me la sento. Amo questo sport da sempre. Mi ha emozionato sin da quando ero bambino e mi ha dato tanto. Ho sempre creduto che fosse uno spettacolo sportivo dove gli spettatori accorrevano per divertirsi e tifare per la propria squadra. Ho sempre pensato che i comportamenti fossero migliori rispetto a ciò che si verifica nella vita di tutti i giorni. Oggi, purtroppo, la violenza, gli interessi e gli affari si sono insediati nel nostro mondo e stanno dettando le loro regole, compresa quella di domenica sera.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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