NAPOLI – Fra le intercettazioni-bis e la battaglia dei brogliacci. Da qualche settimana sono gli spartiti ricorrenti del processo di Calciopoli. In mezzo l’oceano delle 171 mila telefonate. La difesa di Moggi chiede di contattare il service che ha lavorato per i Carabinieri nel 2004-2005 perché non riesce ad aprire due cd, ritenuti «chiave», con alcune telefonate di Pairetto, e nega di disporre delle sintesi di tutte le chiamate. Tanto che la presidente del collegio giudicante Teresa Casoria a un certo punto dice categorica: «Tutte le telefonate devono essere depositate in cancelleria». Ma il pm Narducci chiarisce che «nei faldoni ci sono tutti i cd rom e non solo una parte e che la difesa, sin dalla chiusura delle indagini preliminari, è stata in grado di accedere a tutte le intercettazioni. Così come le hanno avuto, in forma completa, i periti del tribunale, che hanno dovuto esaminarle tutte». E proprio con loro si chiarirà il giallo dei brogliacci di tutte le intercettazioni. Facchetti-De Santis E mentre si aspetta per l’11 anche l’arrivo del perito-trascrittore nominato dal Tribunale, l’ingegner Roberto Porto, a cui sarà conferito l’incarico di procedere alla trascrizione delle intercettazioni-bis, la lista delle richieste dei difensori di Moggi (ma anche di Pairetto, su questo almeno sembra esserci un lavoro in tandem) si allunga. Ieri il consulente informatico Nicola Penta ha spiegato le sue «scoperte» più recenti. In particolare, nello studio dei contatti telefonici fra i centralini delle società e i designatori o gli arbitri. «Ci sono tre telefonate dal Bologna all’arbitro De Santis, due del Parma ai designatori, altre tre fra l’Inter e Bergamo». Quindi l’allora presidente dell’Inter che parla con l’arbitro De Santis subito dopo Inter-Milan 0-1 del primo marzo 2005. Facchetti si scusa per non essere passato a salutare l’arbitro dopo la partita perché impegnato, dopodiché i due parlano della gara e il dirigente interista esprime la sua delusione perché sperava di arrivare almeno al pareggio. I due commentano poi alcune azioni di gioco». La maratona Poi c’è la telefonata chilometrica, quella fra il presidente del Cagliari Cellino e Bergamo. Se non altro per la sua durata: «Parlano per 42 minuti di fila». 42, con «contorno» di 195 metri, proprio come i chilometri della maratona. La metafora che si presta davvero bene a sintetizzare l’ennesima giornata del processo calciopoli.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La redazione di www.calciomercatonews.com
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