PALERMO – L’ “altro” Balotelli ce l’ha il Palermo: niente bizze, però, solo gol a getto continuo. Il Milan non se l’è ritrovato contro nel derby con l’Inter, ma sabato al Barbera, dove Abel Hernandez, 19 anni, l’ha schiantato con un diagonale imprendibile e tante accelerazioni che Oddo e Thiago Silva ricorderanno a lungo.
Il volto nuovo della serie A non ha gli eccessi del campione nerazzurro, fa proseliti con la sua continuità silenziosa: 787’ in campo, 7 reti tutte di pregevole fattura, una ogni 112’, poco più di un centro a partita. Spavento Ha il numero 90 sulla maglia e c’è chi si spaventa davvero al suo cospetto. La velocità del ragazzo uruguaiano lascia basiti gli addetti ai lavori e prima ancora i difensori rivali. Lo “Speedy Gonzales” rosanero ha lasciato già tracce emblematiche contro Inter, Fiorentina (doppietta), Lazio, Genoa, Cagliari e, appunto, Milan.
Ma continuando così è facile prevedere anche la doppia cifra per l’ex Peñarol, a cui il tecnico Delio Rossi chiede ripartenze e cinismo sottoporta. Proprio come sabato scorso, quando imbeccato da Miccoli non ci ha pensato due volte a bruciare sullo scatto Thiago Silva e ad infilzare Dida con una stoccata.
Il Palermo vola con Abel Hernandez. E dire che a gennaio si era pure parlato di un suo possibile ritorno in Uruguay o di una cessione in prestito in serie B, ma la dirigenza e il tecnico Delio Rossi ha convinto l’attaccante ad aspettare con serenità il suo momento. Ed è stato nel girone di ritorno un crescendo di gol nel segno della rapidità, se è vero che l’attaccante può anche vantarsi della rete più veloce della stagione, quella realizzata contro la Lazio dopo appena 48″. Dopo lo scudetto vinto con la Primavera, il salto di qualità in attesa della piena consacrazione: Siena, Sampdoria e Atalanta rappresentano un nuovo passepartout per la gloria.
E così fioccano i complimenti per Abel. Dalle parole del tecnico Delio Rossi, impegnato nel difficile compito di gestire l’intera batteria di attaccanti in rosa, a quelle del compagno e coetaneo Javier Pastore (“È un grande giocatore” ha detto nel dopo gara col Milan l’argentino), con cui Hernandez si è stretto in un abbraccio dopo aver ballato sabato la Cumbia (danza legata ad un genere musicale dell’Uruguay) in segno d’esultanza: che musica al Barbera…
Fonte: La Gazzetta dello Sport
La redazione di Calciomercatonews.com
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