NAPOLI – IPRODUZIONE RISERVATA Un’altra settimana delicata per calciopoli fra processo penale e giustizia sportiva. Cominciamo con oggi: Eduardo De Gregorio, giudice per le udienze preliminari, deposita le motivazioni della sentenza del processo con rito abbreviato che ha portato alla condanna dell’ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo (tre anni), dell’ex presidente dell’ Assoarbitri Tullio Lanese (due), dell’ex arbitro Tiziano Pieri (due anni e 4 mesi) per associazione per delinquere e dell’ex arbitro Paolo Dondarini (due anni) per frode sportiva. Un testo che inevitabilmente peserà nel processo ordinario (24 imputati tra cui Luciano Moggi e gli ex designatori Bergamo e Pairetto) che riprende domani con la deposizione dell’ispettore Salvagna, poliziotto che ha curato le intercettazioni della Procura di Torino confluite nell’inchiesta napoletana. Poi toccherà al magistrato Cosimo Ferri, testimone chiave nei confronti dell’ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini e del presidente della Lazio Claudio Lotito (non ci sarà Ancelotti). Infine il fronte sportivo per il quale ci dovrebbe essere il deposito del parere, «radiazione automatica», espresso dalla sezione consultiva della Corte di giustizia federale sulla preclusione che nel 2006 la Corte federale aveva «proposto» per Moggi, Giraudo e Mazzini. Le telefonate di Torino I pm Stefano Capuano e Giuseppe Narducci approfitteranno dell’esame del poliziotto della Questura di Torino per fare il punto su tre punti fondamentali. Intanto le telefonate tra l’ex designatore Pierluigi Pairetto e l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti. Nell’informativa datata 28 marzo 2007 sono già inserite alcune telefonate, tra cui anche una di quelle di cui la difesa Moggi ha chiesto la trascrizione, e queste chiamate erano state valutate e ritenute «penalmente irrilevanti». L’altro aspetto riguarda la preoccupazione di Moggi, ripetutamente trasmessa a Mazzini, per risolvere la «questione Fazi», il trasferimento della «zarina» dalla segreteria della Can (a disposizione soprattutto di Bergamo) ad altro incarico dopo che si erano evidenziati conflitti con l’altro designatore Pairetto. I telefoni «esclusivi » Infine Capuano eNarducci useranno l’informativa del 28 marzo per mettere ancora una volta in evidenza l’uso di utenze riservate tra Moggi, Bergamo e Pairetto. A sostegno cinque telefonate intercettate tra il 15 e il 23 settembre 2004: quattro di queste intercettazioni sono tra Moggi e Pairetto (bisogna ricordare che l’ex designatore ha sempre negato di aver avuto schede svizzere mentre Bergamo lo ha ammesso sin dal primo momento), ma soprattutto ce n’è una tra Pairetto e l’ex presidente degli arbitri Lanese in cui i due parlano di una terza persona alla quale è stato dato un telefono. «Quello speciale», dice Pairetto; «Glielo abbiamo dato noi», spiega Lanese; «Appunto, appunto. Ti dico la verità non sapreinemmeno il numero perché mai…», aggiunge Pairetto.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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