MILANO – Oddio, a Barcellona si gioca su un campo più largo, dov’è difficile difendersi, Messi avrà più spazio… Voci incontrollate che si rincorrono sul web. Voci sbagliate, naturalmente. Sono finiti i tempi in cui la misura dei campi era elastica: oggi, per una partita ufficiale, Fifa e Uefa pretendono 105×68. Il Barça di Cruijff Una volta, proprio così, c’erano squadre che approfittavano di campi più lunghi e larghi. Il Barcellona di Johan Cruijff, per esempio: negli anni 90 il Camp Nou era più lungo e più largo (107×72 m) e in quelle praterie affondavano i velocissimi attaccanti, Stoichkov su tutti. Fu l’Uefa, per prima, a pretendere uniformità di misure negli stadi della Champions, autorizzando soltanto poche eccezioni. All’International Board 2008, a Gleneagles (Scozia), la Fifa decise di uniformarsi introducendo il principio della misura fissa: 105×68 per le partite internazionali A (Mondiale, Europeo, Champions…). Per non concedere vantaggi a nessuno. Vecchie misure Fino al 2008, il regolamento Fifa autorizzava invece misure elastiche. Lunghezza 90-120 metri, larghezza 45-90. Per le gare internazionali, i criteri erano più restrittivi: lunghezza da 100 a 110, larghezza da 64 a 75. Non è più così. Anche se — qui si può sorridere — il Bernabeu, stadio della finale, è una delle eccezioni: 106×66. Un metro più lungo, due più stretto.
Fonte: Gazzetta dello Sport
Daniele Berrone – www.calciomercatonews.com
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